Alla ricerca del sostituto del pessimo Calderòn: torna il Pri o Lòpez Obrador?

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Nel luglio 2012 anche il Messico andrà  alle elezioni per eleggere il prossimo presidente della repubblica che succederà  a Felipe Calderon del Pan (Partido de Accion nacional, destra cattolica liberista-oscurantista). Calderon, proclamato vincitore nel 2006 per uno strettissimo margine sul candidato di centro-sinistra Manuel Lopez Obrador (ma lasciandosi dietro forti sospetti di frode), è stato un presidente pessimo. Di fronte all’incalzare del narco-traffico non ha trovato di meglio che dichiarare la guerra interna e affidarla all’esercito, con effetti nulli nella lotta ai grandi cartelli e devastanti sul piano del rispetto della legge e dei diritti umani. Oggi il Messico, non solo per colpa sua o di Calderon, è quello che era la Colombia degli anni ’90, quando i cartelli di Medellin e di Cali dominavano il paese, la sua economia e i suoi politici. Il Pan non ha ancora indicato chi sarà  il suo candidato presidenziale, al contrario del Pri e del Prd. Il Partido revolucionario institucional spera di tornare al potere che ha esercitato come «dittatura perfetta» per 71 anni fino al 2000. La pessima performance dei panisti Fox prima e poi Calderon, la crisi economica, la narco-guerra, la corruzione dilagante, la perdita di peso del Messico nel contesto latino-americano, oltre a una serie di buoni risultati nelle elezioni statali, consentono al candidato priista Enrique Peà±a Nieto, già  scelto e nominato, di sperare di vincere. Anche nello schieramento di centro-sinistra il candidato è o dovrebbe essere Lopez Obrador, appoggiato anche da altri partiti di area – il Partido de trabajadores e Convergencia. Ma in Messico nulla è detto e nulla è impossibile. Basti dire che in divers


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