LA CORSA AL BUON MERCATO

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Pare che tutta la città  voglia fare acquisti, anche se poi sono soprattutto schiere di giapponesi affranti, a trasportare decine di sacchetti firmati. Ma più impressionante della moltitudine dei possibili acquirenti, è il mare di merce messo in saldo, come non si era mai visto in passato: tipo 1000 metri quadri di giubbotti imbottiti, 800 di stivali col tacco, 500 di borse enormi. A vedere tanta, troppa roba così desolatamente intruppata, ci si chiede chi mai desidererà  infilarsi in qualcosa che, anche a prezzo abbordabile, potrebbe dare al singolo la paura di scomparire, clone tra i cloni di una moda ormai malinconicamente scaduta. Ma a inquietare davvero è lo spettacolo di quelle centinaia di migliaia di capi di abbigliamento, invenduto quando era il momento, prova concreta della crisi che stiamo attraversando. Se il consumatore smette di consumare quanto il consumismo pretende, a cosa servirà  la liberalizzazione dei saldi?


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