l’America stanca della sua Casta si Mobilita contro i Parlamentari
La conferma che in America come in Italia la credibilità della classe politica è al minimo storico. E per gli stessi motivi. Costa troppo: lo stipendio base dei parlamentari americani è di 174 mila dollari all’anno (quello dello speaker o presidente della Camera è di 223 mila dollari) e i loro sprechi e privilegi sono secondi solo a quelli del Pentagono. È divisa e inconcludente: a causa delle sue dispute, l’America è stata declassata dalla Standard & Poor’s. Ma soprattutto, è avulsa dal Paese reale.
La stanchezza americana per la «casta» non è una novità . Per rinnovarne le file e renderla più sensibile ai problemi del Paese, l’America ha spesso tentato di porre limiti precisi ai mandati parlamentari, sul modello di quelli presidenziali: un massimo di due mandati (dodici anni complessivi) per i senatori e di tre (sei anni) per i deputati. Ma non ci è mai riuscita. Ci sono solo riusciti, ma per i parlamenti locali, 23 dei suoi 50 Stati. Questa volta tuttavia gli americani sono prossimi all’esasperazione. Forse per questo, su pressione anche del presidente Obama, il Congresso si accinge a varare una norma secondo cui i parlamentari che investano in Borsa o altre attività sulla base di informazioni riservate, dovranno risponderne alla giustizia come i normali cittadini.
Ma è solo un palliativo. La verità è che oggi la classe politica andrebbe regolamentata più rigidamente. Non è populismo né antipolitica, è un principio fondamentale della democrazia: il buon esempio deve darlo chi è al potere. In America c’è chi la butta in ridere, ma è un riso amaro. Circola in Internet uno pseudo decreto di Elisabetta d’Inghilterra. L’America, dice la regina, ha dimostrato di non sapersi autogovernare. Revoco perciò la sua indipendenza e abolisco il Congresso. E tra un anno conduco un sondaggio per stabilire se per caso qualche americano se ne sia accort
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