Traffico in tilt. Ma gli automobilisti stanno con le tute blu

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Hanno iniziato alle 7.30 i lavoratori del Gruppo Ferretti che hanno bloccato per due ore la statale, fuori dalla stazione ferroviaria. Una manifestazione che ha visto l’adesione convinta anche dei delegati della Fim. «Abbiamo ricevuto sostegno da parte degli automobilisti – racconta Andrea – tutti hanno espresso solidarietà  e comprensione per la nostra protesta. Un pullman pieno di studenti ha fatto scendere i ragazzi che si sono fermati a parlare con noi e hanno mostrato interesse». Alle 9 è toccato agli operai di Fincantieri partire dalla fabbrica e arrivare in pieno centro. Prima un presidio davanti alla Banca d’Italia, poi altri blocchi e volantinaggio in punti nevralgici. «Anche noi – dice Pierpaolo Pullini della Rsu – abbiamo incontrato attestati di solidarietà  da parte di tanti cittadini, che hanno condiviso la nostra protesta». Anche in questo caso condivisa da operai della Fiom e della Fim. L’adesione allo sciopero ha toccato il 99%, a testimonianza di una battaglia che trova ampi consensi in fabbrica e attenzione nell’opinione pubblica. «La precarietà  va combattuta». «La cassa integrazione e l’articolo 18 vanno estesi a tutti, non cancellati», questo il contenuto del volantino. Concetti espressi anche dal segretario regionale della Fiom, Giuseppe Ciarrocchi: «Con la cancellazione dell’articolo 18 le conseguenze sarebbero pesanti. Basti pensare alla Fincantieri e alla ex Antonio Merloni: verrebbe meno la capacità  di tenuta sociale sotto l’impatto delle crisi, ci si troverebbe di fronte a licenziamenti di massa, sistemi di protezione al minimo, e per quanto riguarda Fincantieri, alla messa in discussione del percorso di cassa integrazione e mobilità  ipotizzato dall’azienda».
La conferma della deregulation nel mercato del lavoro viene dal porto di Ancona. Una task force composta da ispettori del lavoro della direzione provinciale e regionale e carabinieri del Nucleo ispettorato del lavoro di Ancona, del Nucleo operativo Cc di Roma e della Compagnia Carabinieri di Ancona ha ispezionato 17 aziende lungo i moli sud e nord dello scalo. Una verifica sugli appalti che ha riscontrato la presenza di operai in nero spediti a lavorare su una gru alta 40 metri. L’impresa, con sede legale a Napoli, dovrà  pagare 16.500 euro di multa. E quante altre imprese continuano a sfruttare lavoratori «clandestini»?


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