Italia-India, i due marò e l’ostaggio

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L’Alta corte del Kerala, che ha sede a Kochi, ha deciso ieri di aggiornare a venerdì la seduta in cui avrebbe dovuto decidere sul ricorso per «eccezione di giurisdizione» presentato dagli italiani. Nulla di fatto anche per la partenza della petroliera Enrica Lexie (con a bordo l’equipaggio composto da 5 italiani e 19 indiani, più 4 marò dell’unità  anti-pirateria) che aspetta l’ok per riprendere il largo. La causa sarà  esaminata oggi dall’Alta corte.Il sottosegretario agli esteri Staffan de Mistura si prepara a ritornare in Kerala per seguire da vicino la richiesta di trovare una sistemazione alternativa al carcere per i due marò e anche l’esito della perizia sulle armi, quasi pronta. La questione della carcerazione idonea è stata sollevata anche, lunedì, nel colloquio tra il premier Mario Monti e il premier indiano Manmohan Singh nel vertice sulla sicurezza nucleare di Seul. Ieri il Times of India titolava che «l’Italia ha cambiato i toni sulla disputa», scrivendo che Monti avrebbe detto a Singh di rispettare il procedimento giudiziario indiano. Sull’altro fronte Italia-India, la liberazione di Claudio Colangelo (nel frattempo rientrato in Italia) «ha dato motivo di essere ragionevolmente ottimisti» per ciò che riguarda l’altro ostaggio nelle mani dei ribelli maoisti Paolo Bosusco. «A noi risulta che le trattative proseguono intensamente», ha detto il ministro degli esteri Giulio Terzi, che ha ricevuto una lettera del presidente Napolitano «di forte incoraggiamento» a proseguire nell’impegno per la liberazione dell’ostaggio.


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