Il Tesoro chiede rigore sui compensi Eni: “Sono più bassi della media”

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MILANO – Il Tesoro in pressing sull’Eni. Da una parte chiede “rigore” nelle politiche di remunerazione del vertice, dall’altra continua la moral suasion perché l’ex monopolista limi il prezzo della benzina nei 4.542 distributori che ne fanno il leader nazionale.

Con un intervento all’assemblea degli azionisti Eni, il rappresentante del Tesoro, Stefano Di Stefano, ha invitato la società  «ad adottare politiche ispirate al massimo rigore e al contenimento nella remunerazione per ad, manager e dirigenti strategici». L’azionista, che aveva lanciato un monito analogo alla riunione soci dell’Enel giorni fa, ha però espresso parere favorevole alla relazione sulla remunerazione 2012, che lascia invariati i criteri sui compensi. Nel 2011 Scaroni ha percepito 6,06 milioni di euro: 1,43 milioni di fisso, un bonus di 3,44 milioni (compresi 1,33 milioni di incentivo attribuito nel 2008) e una tantum di 1 milione deliberata dal cda nell’aprile 2011 «in relazione al significativo apporto nella realizzazione degli obiettivi aziendali». Fulvio Conti, suo omologo all’Enel, ha guadagnato l’anno scorso 4,37 milioni di cui 2,93 milioni di bonus. All’azionista (presente in assemblea con il 3,93%, più il 26,37% della Cassa depositi) ha risposto Mario Resca, consigliere Eni che presiede il Comitato remunerazioni: «Abbiamo tenuto e continueremo a tenere conto delle indicazioni del Tesoro nell’attuare le politiche retributive». E ha poi aggiunto che, rispetto alle major, la retribuzione di Scaroni è stata inferiore del 33%, e dell’8% rispetto alle società  europee più capitalizzate.
Altra questione controversa di cui s’è parlato in assemblea riguarda i prezzi dei carburanti: a fronte di un calo del petrolio del 15% nelle ultime settimane, benzina e gasolio venduti dall’Eni si schiodano solo da qualche giorno. Scaroni ha detto: «I prezzi della benzina scenderanno nella misura in cui greggio e prodotti raffinati continueranno a calare e l’euro non si indebolirà  sul dollaro. Prevediamo che scendano ancora ma non possiamo essere solo volontaristici, dobbiamo vedere che i prodotti raffinati scendano davvero». Secondo dati forniti in assemblea, nel 2011 il gasolio è aumentato del 23% e del 14% la benzina, per via del loro rincaro internazionale (gasolio +20%, benzina +10%), sommato all’aumento di accise e Iva.
Parlando di congiuntura, Scaroni ha detto: «Il contesto è incerto ma Eni continuerà  ad avere profitti top nei prossimi quattro anni».


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