Usa, crescono mormoni e musulmani
Una situazione in forte movimento, con un netto calo dei cattolici e un certo aumento dei protestanti. I mormoni sono il gruppo religioso maggiormente in crescita, non soltanto nell’Utah, il loro stato di origine. In seconda posizione i musulmani. Globalmente i gruppi non cristiani sono aumentati del 32 per cento nello scorso decennio. Moltiplicate anche le moschee, circa raddoppiate in dieci anni. Si afferma sempre di più, anche negli Usa, la religione “fai da te”. Se più dell’80 per cento degli americani si dicono cristiani, soltanto il 49 per cento di essi fa parte di una chiesa: un grave motivo di preoccupazione per i responsabili. Le stesse chiese continuano a predicare che bisogna avere un rapporto personale con Gesù Cristo. È anche in aumento il numero delle persone che non fanno parte di una comunità religiosa: sarebbe circa il 16 per cento del totale della popolazione americana. In quanto all’aumento dei mormoni, molti studiosi sostengono che tale aumento dipenda dalla decisione di dividere le grandi comunità in piccoli gruppi che funzionano più correttamente. L’aumento dei musulmani dipenderebbe piuttosto da una ondata di conversioni dopo l’11 settembre, nonché dal fatto che i musulmani hanno, in genere, molti figli. «Ma dubito che il prossimo decennio avremo una crescita così imponente» dichiara un importante imam: «È come quando si lancia un nuovo prodotto: all’inizio c’è molto interesse, ma in seguito c’è un calo». Anche negli Usa, dunque, la vicenda delle religioni segue gli alti e bassi che si verificano ormai un po’ dappertutto nel mondo. È difficile definire e stabilizzare. Tutto è soggetto a mutazioni e ad “alti e bassi”. Tutti i “vaticani” sono in crisi, non soltanto quello romano. Autori importanti, come, ad esempio, per fare un nome, Panikkar, contano e sono importanti anche più dei capi delle relative religioni. E anche al di là dei confini della propria fede.
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