Mistero sul vice Assad Smentita la defezione

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L’emittente, citando un portavoce del fronte anti-Damasco, ha aggiunto che a-Shaara, giunto nel corso della notte in Giordania assieme a due funzionari governativi, avrebbe fatto un annuncio nel giro di qualche ora. Immediata la smentita. «Farouq a-Sharaa è nella capitale e prosegue il suo lavoro», ha comunicato l’ufficio del vicepresidente. Poco dopo anche la tv di stato ha smentito la fuga. In serata l’emittente ha letto un comunicato nel quale a-Sharaa commenta la nomina del diplomatico algerino Lakhdar Brahimi a nuovo inviato speciale dell’Onu e della Lega araba in Siria. E’ arduo controllare le informazioni di fronte alle macchine della propaganda delle due parti in lotta. I ribelli dicono che a-Sharaa, originario di Deraa, culla delle proteste contro Assad nel marzo-aprile 2011, non sarebbe fuggito perchè arrestato dai servizi segreti. Ma non c’è una conferma indipendente. I ribelli e i loro sostenitori arabi e occidentali certo si augurano la defezione di personaggi del calibro di a-Sharaa. Dirigente del partito Baath sin dal 1963, ministro degli esteri per 22 anni, pilastro sunnita del regime composto ai vertici in prevalenza da alawiti, la comunità  alla quale appartiene Bashar Assad, il vicepresidente incarna il baathismo siriano e ha affrontato con Hafez Assad (padre dell’attuale presidente) guerre regionali, conflitti interni, rivolte e tentativi di colpo di stato. E’ un simbolo del regime e una sua eventuale fuga avrebbe effetti persino più devastanti dell’attentato di metà  luglio a Damasco che ha decapitato i vertici della difesa e dei servizi segreti. Di sicuro al momento c’è solo la sofferenza della popolazione siriana, prima vittima della guerra civile e alla quale ha subito fatto riferimento Lakhdar Brahimi. Intervistato dalla Bbc, l’inviato Onu ha detto di temere un fallimento se non riceverà  pieno sostegno da tutte le parti coinvolte nel conflitto. «Non sarò in grado di fare nulla senza il sostegno e la cooperazione dei siriani… Potrei fallire con tutta probabilità , ma alle volte si è fortunati e si riesce», ha detto Brahimi, esprimendo pessimismo verso le possibilità  del suo incarico.


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