La crisi non ferma la Colletta alimentare: raccolte oltre 9.600 tonnellate di prodotti
BOLOGNA – Nonostante la crisi la sedicesima edizione della Colletta alimentare ha confermato, a livello nazionale, i numeri del 2011. In più di 9.000 supermercati e grazie all’aiuto di 130 mila volontari, il 24 novembre sono state raccolte 9.622 tonnellate di prodotti alimentari (9.600 nel 2011). “Ancora una volta l’opportunità di donare tocca le radici della persona – ha commentato Andrea Giussani, presidente della Fondazione Banco alimentare onlus – e, contro il pessimismo, rilancia una piccola o grande responsabilità individuale”. I prodotti raccolti saranno distribuiti alle oltre 8.600 strutture caritative convenzionate con la Rete Banco alimentare che assistono ogni giorno 1,7 milioni di poveri. Leggermente in calo i numeri della Colletta alimentare in Emilia-Romagna: negli oltre 1.100 punti vendita aderenti del territorio son ostate raccolte 1.049 tonnellate di prodotti (-1,7% rispetto al 2011). Sono stati 15 mila i volontari che hanno prestato qualche ora del loro tempo per la Giornata. In leggera crescita invece i dati di Bologna: 242.949 i kg di prodotti alimentari raccolti (+2% rispetto al 2011), con 3.740 volontari in 230 punti vendita. Nella provincia di Bologna il cibo sarà distribuito a 220 strutture caritative che assistono 37.709 persone bisognose. (lp)
© Copyright Redattore Sociale
Related Articles
Cibo trasparente con l’ «etichetta narrante»
Alimentazione. Un sistema (e una proposta di legge) per difendere i consumatori dalle frodi ecomafiose. E ora anche dall’incombente Trattato transatlantico sul commercio e sugli investimenti
A Pozzallo stanno provando a cambiare il mondo
L’orrore del razzismo che trionfa ai piani alti e ai piani bassi della società ha bisogno di reprimere e nascondere chi crea percorsi diversi
Gaza: Udi, 19 anni, disertore: “Vado in carcere per non bombardare la Striscia”
Udi sconterà sei mesi nella prigione militare “Prison Six” per aver rifiutato di arruolarsi nell’esercito. In Israele decine di soldati si rifiutare di andare in guerra nella Striscia, mentre nel mondo si moltiplicano le manifestazioni organizzate da esponenti delle comunità ebraiche contro l’operazione “Protective Edge”