Le nuove foto di Pechino inquinata

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La situazione dell’inquinamento a Pechino è ancora molto critica, più del solito: la città  è avvolta da settimane in un alone grigio che in alcune zone ha ridotto la visibilità  a 200 metri, provocando molti disagi al traffico stradale e aereo e problemi alla salute delle persone, che girano per le strade coprendosi la faccia con sciarpe e mascherine. Martedì alle sei, ora locale, il livello di PM 2,5 – polveri sottili con diametro fino a 2,5 micrometri, estremamente piccole e, se inalate, pericolose per l’organismo – è arrivato a 526 microgrammi al metro cubo. Si tratta di un livello molto alto: secondo l’Organizzazione mondiale della sanità  la concentrazione media di PM 2,5 non dovrebbe superare i 25 microgrammi a metro cubo. L’aria è considerata insana sopra i 100 microgrammi e quando raggiunge i 300 i bambini e gli anziani dovrebbero restare a casa. Due settimane fa la concentrazione di PM 2,5 registrata a Pechino era arrivata a 896 microgrammi al cubo. Le rilevazioni sono state fatte dalla stazione di misurazione della qualità  dell’aria sul tetto dell’ambasciata statunitense.

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Negli ultimi tempi il problema dell’inquinamento di Pechino e altre città  cinesi è stato ripreso molto anche dalla stampa. Martedì il quotidiano cinese in lingua inglese China Daily ha scritto in un editoriale che «tra tutte le cose che devono essere migliorate a Pechino, un’aria più pulita è al primo posto della lista di desideri di molte persone». L’inquinamento è causato soprattuto dalle emissioni dalla combustione del carbone e dei veicoli. Per ridurre il problema il comune di Pechino ha proposto, tra le altre cose, di rottamare le auto più vecchie e inquinanti e di multare i venditori che arrostiscono cibo durante i giorni di maggiore smog.


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