Dal monitor del pc allo sciacquone Genova alla crociata anti-sprechi

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GENOVA — In ufficio copritevi bene, non c’è bisogno di alzare il riscaldamento. Quando è ancora giorno tirate su le tapparelle fino in cima: e spegnete le luci, ché tanto si vede benissimo lo stesso. Chiudete le porte, altrimenti il calore della stanza se ne va. Aprite le finestre solo il tempo necessario per cambiare aria. Con parsimonia, per favore. Lo sciacquone si tira solo quando non se ne può più fare a meno. Usate la fotocopiatrice lo stretto indispensabile, per comunicare meglio le mail che i fax. A proposito, mi raccomando il computer: se ve ne andate per più di un’ora lo si spegne, se è questione di qualche minuto staccate il monitor. Ancora una cosa: non prendete l’ascensore da soli, aspettate almeno che ci siano uno o due colleghi.
Si intitola “Manuale per un corretto uso dell’energia negli ambienti di lavoro”, ed è il decalogo distribuito in questi giorni agli impiegati del Comune di Genova. Una serie di indicazioni dettate dal buon senso e dalla necessità  di risparmiare, anche perché — esordisce il prontuario — «il costo annuale dell’energia per l’amministrazione pubblica rappresenta oggi una delle voci più rilevanti del bilancio». Una storia molto ligure, tra atavico disprezzo per gli sprechi ed elogio della sobrietà .
Il vademecum è stato ufficialmente redatto dall’Ufficio gestione utenze e dall’Ufficio gestione calore, ma non c’è dubbio che l’ispiratore sia il sindaco, il professor Marco Doria, genovese doc, eletto con Sel nel maggio scorso. Tanto nobile quanto frugale, figlio del “Marchese Rosso”, uno così asciutto nei modi e nella forma da girare sempre da solo, a piedi, senza autista o scorta, vestito di una semplice polo blu di lana, scarpe comode, uno zainetto sulle spalle.
Ha cominciato togliendo cappuccini e cornetti gratuiti alla buvette del municipio, poi ha cancellato il rimborso del taxi ad assessori e consiglieri, persino l’abbonamento dell’autobus. Alla vigilia di Natale, quando è stata inaugurata la stazione della metropolitana di Brignole, non ha voluto cerimonie: «Non è il momento di fare feste », ha tagliato corto. Risparmiamo, ripete. Morigerato come certi personaggi interpretati da Gilberto Govi, anche lui piace a tutti — in particolare di questi tempi — per questa coerente oculatezza.
Il “Manuale” è di sette pagine, trasmesse per posta elettronica: «Mettere in atto le buone norme che evitano inutili sprechi — è spiegato — consente di ottenere un primo risultato immediato di risparmio economico, e in secondo luogo di impegnare ciascuno di noi nella tutela e nel rispetto dell’ambiente e nella conservazione delle risorse naturali». Semplice e asciutto, appunto. Ogni struttura comunale nominerà  un referente con il compito di sensibilizzare il personale. Un breve capitolo dedicato all’illuminazione («Spegnere le luci quando non servono, l’ultimo che lascia l’ufficio dia una bella controllata»), un altro all’uso dei computer («Solo staccando la spina ogni sera si potrebbero risparmiare 15 euro a testa, ogni anno»). Ricordatevi di togliere il caricabatterie quando il telefonino — solo quello di servizio, naturalmente — è di nuovo funzionante. Attenzione al riscaldamento: «Aprire le finestre limitatamente al solo ricambio dell’aria, per pochi minuti ». E poi: «In inverno chiudere le porte del proprio ufficio per evitare che il calore si propaghi in ambienti che non è necessario riscaldare ». «Non coprire i caloriferi con oggetti o arredi». Caldo o freddo è anche soggettivo, dicono quelli del Comune: e allora meglio affidarsi a «indumenti idonei», considerato che una «temperatura più  di venti gradi non può essere affidata ai consumi energetici dell’Ente e non è prevista dalle vigenti norme». Più chiaro di così. Lasciar scorrere l’acqua del rubinetto «incide in maniera considerevole sul consumo di energia elettrica ». Ultimo consiglio: «Quando stai per partire con l’ascensore e vedi una persona arrivare, non scappare: eviti una corsa in più».


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