Oggi tre firme per il fronte dei diritti

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I promotori hanno così voluto venire incontro alle migliaia di giovani che con entusiasmo si sono recati a firmare le proposte di legge, a volte facendo chilometri. Come ricordano i promotori, queste leggi “nei fatti costituiscono un vero e proprio programma di governo per ripristinare la legalità  nel nostro sistema penale e penitenziario”. Non è solo la riforma della legge sulle droghe, con la completa depenalizzazione del consumo e la non punibilità  della coltivazione di cannabis, a mobilitare le nuove generazioni. Le norme sul reato di Tortura detengono sinora il primato delle adesioni con quasi quindicimila firme: segno che il G8 di Genova e i casi Aldrovandi, Cucchi, Uva (e purtroppo tanti altri) sono ferite ancora aperte nella società ; e segno che forse i giovani italiani, su cui spesso si scaglia la repressione di Stato, sono più sensibili al tema della salvaguardia dei diritti umani di quanto non lo siano i loro rappresentanti in Parlamento. L’introduzione del reato di tortura è prevista da una convenzione internazionale ratificata dal nostro paese. Tuttavia, l’iniziativa è finora naufragata di fronte a interessi corporativi delle forze dell’ordine e per la pavidità  delle forze politiche, succubi della deriva giustizialista degli ultimi vent’anni.
Il carcere è sempre più un buco nero in cui annegano i principi costituzionali e in cui trionfa l’illegalità . Il neo premier Letta ha denunciato l’insostenibilità  della situazione e la ministra Cancellieri ha dichiarato che il sovraffollamento delle carceri è una priorità . Da molto tempo le grida di allarme si sprecano, ma rischiano di ridursi a pura retorica se non si affrontano le cause di fondo che alimentano la bulimia carceraria. Il valore aggiunto della campagna «3leggi» è di legare la decriminalizzazione dell’uso di droga al tema di un carcere vivibile, nel rispetto dei diritti dei detenuti. E’ il frutto di una lunga battaglia culturale, di cui i tre Libri Bianchi sulla Fini Giovanardi sono stati uno strumento importante, dimostrando il legame fra le norme pesantemente punitive di quella legge e il costante acuirsi del sovraffollamento carcerario. Va ricordato che alla fine del 2012 lo stesso CSM ha suggerito la ricetta della modifica della legge antidroga per affrontare in maniera seria il problema del carcere.
Ci auguriamo che, sotto l’onda dell’entusiasmo popolare, si crei in Parlamento un nuovo e inedito “fronte dei diritti” che sappia scardinare il processo di autoreferenzialità  e di involuzione democratica degli ultimi anni: forse il vasto salto generazionale farà  il miracolo.
D’altronde, nella prima repubblica, pur in presenza di governi con egemonia della Dc furono approvate le leggi sul divorzio e sull’aborto.
Con questa speranza e con la semplice e rivoluzionaria convinzione di fare la cosa giusta, invito tutti a recarsi a firmare oggi, dalle 9 alle 14, davanti alle università  di Bari, Campobasso, Roma, Bologna, Ferrara, Napoli, Milano, Parma, Pescara, Modena, Torino, Trento, Padova, Cassino, Reggio Emilia, Lecce e tante altre città  ancora.
Le indicazioni per trovare i banchetti presso cui firmare con l’indirizzo dell’ateneo si possono trovare sul sito www.3leggi.it e sulla pagina facebook.com/3leggi.


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