Il patto tra Angela e Hannelore la Germania si affida a due donne

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BERLINO — Angela Merkel, la zarina sorridente, sarà il numero uno della nuova Grosse Koalition. Ma con ogni probabilità il vero numero due sarà un’altra donna, Hannelore Kraft, governatore del Nordreno-Westfalia (lo Stato più popoloso del paese), socialdemocratica riformista, protagonista dello psicodramma di ieri in cui al minicongresso straordinario ha convinto la riluttante base della Spd a governare la Germania, quindi di fatto l’Europa, insieme all’avversario naturale. Due donne al vertice della prima potenza europea, un inedito assoluto mondiale. Povero potere maschilista, fatti da parte.
Ieri pomeriggio, nel teso, sofferto congresso-lampo straordinario Spd per decidere se andare o no da sconfitti al governo insieme ai vincitori, è stata Hannelore a trascinare la base, non il presidente (maschietto) del partito Sigmar Gabriel. E sebbene lei dica di voler restare governatore a Düsseldorf, non pochi scommettono su un suo imminente incarico nella futura Grosse Koalition. Nella politica tedesca, che dà priorità bipartiro
san alla difesa più dura dell’interesse nazionale, ogni cambio di poltrona è possibile da qui a dicembre o inizio gennaio quando il nuovo governo sarà formato. Probabilmente con due donne di colore diverso nei ruoli-chiave, appunto.
Angela Merkel è all’apice della sua forza, dopo il trionfo elettorale alle politiche del 22 settembre. Ma spariti i liberali (suoi alleati fino a ieri) dal Bundestag, ha bisogno d’un nuovo alleato. Mentre i suoi pur indeboliti rivali nel partito, tutti maschietti dell’Ovest, non rinunciano a sfidarla. Ecco allora il soccorso a sorpresa. L’unica donna che conta nel vertice socialdemocratico, Hannelore Kraft appunto, temuta come rivale pericolosa da Gabriel e dagli altri maschietti alla guida, le ha dato l’appoggio insperato convincendo a fatica, ieri al “Konvent” (congresso straordinario) del più antico partito della sinistra europea, della necessità di governare insieme.
Intese e feeling tra signore? Può essere. Le due biografie a loro modo si somigliano. Hannelore è più giovane di Angela: è nata a Muelheim an der Ruhr, nel cuore del bacino minerario e industriale tedesco fin dai tempi del Kaiser, il 12 giugno 1961, sette anni in meno rispetto alla “zarina”, classe 1954. Decenni di lotte dure per imporsi come donna-leader a sinistra, dal dottorato a Duisburg fino agli studi al King’s college di Londra. E drammi personali, come quando i medici le diagnosticarono, errando, un cancro mortale. Un passato non meno difficile di quello di “Angie” a est del Muro. «Il nostro compito da sinistra è migliorare la qualità della vita della gente, non imbalsamarci come eterno partito di protesta, per questo dico di fare il governo insieme a loro», ha affermato ieri Kraft. E ha avanzato proposte in forte convergenza con Merkel e quindi con l’ala sinistra del centrodestra: «Politica preventiva » per aiutare i poveri, welfare forte, forti investimenti in opere pubbliche e altro per rafforzare domanda interna, ripresa e occupazione. C’è da scommettere che lavoreranno bene insieme, anche se litigando qualche volta, le due “supergirls” della democrazia tedesca.


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