Renzi predica bene ma razzola male: taglio retroattivo ai “suoi” dipendenti

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Chie­dendo ai «suoi» dipen­denti somme varia­bili da alcune cen­ti­naia fino a 18mila euro. L’effetto diretto di alcuni rilievi della pro­cura con­ta­bile — ancora da discu­tere in un pro­cesso — su con­tratti inte­gra­tivi sot­to­scritti dalle parti. Dai rap­pre­sen­tanti dei lavo­ra­tori e dalla stessa ammi­ni­stra­zione comu­nale fio­ren­tina.
«È natu­rale che sia vicino agli inse­gnanti – pre­mette Comi – e spero dav­vero che per loro tutto si risolva per il meglio. Quello che non capi­sco è l’atteggiamento di Renzi. Sem­bra uno che si fa vedere da tutti men­tre puli­sce il giar­dino pub­blico, men­tre in casa sua butta il sudi­cio sotto il tap­peto». Anche se la pol­vere si alza comun­que, visto che la ver­tenza è stata scan­dita da scio­peri, assem­blee molto affol­late, e una grande mani­fe­sta­zione con più di tre­mila dipen­denti comu­nali in cor­teo. Una pro­te­sta ampli­fi­cata da altre deci­sioni della giunta Renzi come il «con­ge­la­mento» del pre­mio di pro­du­zione 2012 (che forse sarà pagato il pros­simo mag­gio), e tagli ad altre voci dell’integrativo azien­dale. Ma la pie­tra dello scan­dalo sono state le let­tere di messa in mora: «Su que­sto fronte abbiamo fatto un ricorso col­let­tivo al giu­dice del lavoro – ricorda Comi – fir­mato da Cgil, Uil, Usb e Cobas. E quando abbiamo sco­perto che ci veniva addi­rit­tura chie­sto di con­cor­dare già le rate per la resti­tu­zione dei soldi, senza che lo impo­nesse una sen­tenza della Corte dei Conti, i lavo­ra­tori si sono arrab­biati ancora di più».

A ren­dere ancora più kaf­kiana l’intera vicenda sono state le deci­sioni, nel tempo quan­to­meno ondi­va­ghe, della magi­stra­tura con­ta­bile. Che all’epoca prese visione, senza bat­tere ciglio, dei con­tratti inte­gra­tivi fir­mati nel 2000 e nel 2005, quando era sin­daco Leo­nardo Dome­nici. E che solo dopo un appro­fon­di­mento mini­ste­riale nel 2009, dopo un lavoro pre­ce­dente nel 2003 chiuso senza cen­sure di alcun genere, ha avviato un’indagine chiusa con un altro uni­cum: «Nell’atto di cita­zione a giu­di­zio dell’ottobre scorso – sot­to­li­nea il coor­di­na­tore della Rsu — per la prima volta in Ita­lia sono stati chia­mati in causa anche i rap­pre­sen­tanti sin­da­cali, insieme ai diri­genti comu­nali e ai revi­sori dei conti. Al tempo stesso non sono mai stati coin­volti nell’indagine i rap­pre­sen­tanti poli­tici, dagli asses­sori com­pe­tenti ai sin­daci. Eppure tutti gli atti dei con­tratti decen­trati fini­scono nei bilanci del Comune, pre­sen­tati ogni anno dalla giunta e appro­vati dal con­si­glio comu­nale. Invece accu­sano noi di aver pro­vo­cato un danno era­riale, solo per aver con­trat­tato con sin­daci e asses­sori. Evi­den­te­mente la pro­cura della Corte dei Conti pre­ten­de­rebbe che i dele­gati dei lavo­ra­tori faces­sero in primo luogo durante la con­trat­ta­zione gli inte­ressi del datore di lavoro».

Per Comi le per­ples­sità vanno anche oltre il coin­vol­gi­mento diretto nella vicenda: «Met­tere in discus­sione quelle intese, che erano state fir­mate e appro­vate con tutte le regole, signi­fica met­tere in discus­sione la capa­cità di inten­dere e di volere delle giunte comu­nali fio­ren­tine che si sono suc­ce­dute in que­sti ultimi dieci anni». In que­sta ottica poco conta che, con un’ultima gira­volta, la pro­cura con­ta­bile abbia finito per con­cen­trare la sua atten­zione sulla cosid­detta «inter­pre­ta­zione auten­tica» dell’ultimo inte­gra­tivo 2009. Un atto sot­to­scritto, anche in que­sta occa­sione da ambo le parti, nel dicem­bre 2010. In piena epoca Renzi.

Al giu­dice del lavoro, con la prima udienza fis­sata a giu­gno, è stato chie­sto sostan­zial­mente da Fp Cgil, Usb, Cobas e Fpl Uil il rico­no­sci­mento dei con­tratti libe­ra­mente sot­to­scritti. Men­tre il pro­cesso con­ta­bile si aprirà il mese suc­ces­sivo. A quasi un anno dall’invio delle let­tere di messa in mora. Nelle quali la giunta Renzi, con un sus­sulto di pru­denza, anti­cipa che l’effettiva resti­tu­zione dei soldi da parte dei dipen­denti comu­nali non dovrà avve­nire prima del gen­naio 2015.


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