Oggi cda storico, nasce la nuova Fiat con Chrysler è il settimo gruppo al mondo

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TORINO — Nome, sede legale, sede fiscale, quartier generale e conti 2013 : l’ordine del giorno del cda Fiat di questa mattina non è di quelli ordinari. Con le decisioni che Sergio Marchionne porterà all’approvazione degli azionisti nascerà la nuova Fiat, quella che ha acquistato l’intera Chrysler e che si prepara a far nascere il settimo produttore mondiale di automobili.
Le decisioni che verranno annunciate questa mattina sono state anticipate ieri dai vertici del Lingotto al Presidente del Consiglio, Enrico Letta. Una visita di prassi alla vigilia delle decisioni importanti di Torino.
Molte delle scelte sono già filtrate nei giorni scorsi. La sede fiscale in gran Bretagna, per godere della tassazione di favore sui dividendi maturati all’estero. La sede legale in Olanda, perché la legge di quel paese rafforza il ruolo degli azionisti di maggioranza nelle società quotate. Infine la quotazione principale a Wall Street, scelta da tempo trapelata con la decisione di affiancare
una quotazione secondaria a Milano per ragioni simboliche e di geopolitica aziendale. Restano le più svariate ipotesi sul nome del nuovo gruppo: l’ufficialità verrà solo dal cda di oggi che dovrebbe approvare anche il nuovo logo. L’unica certezza è che rimarrà Fiat-Chrysler (ieri a Torino si smentiva l’inversione dei due nomi) quasi certamente accompagnato da una o più parole nuove come potrebbero essere «company » o «motor company».
Molto difficilmente oggi si dirà qualcosa sul quartier generale del nuovo gruppo. Non solo perché si tratta di una questione estremamente delicata ma anche perché, nell’immediato, non sembra necessario sciogliere il nodo. Negli ultimi due anni il Lingotto ha avuto la maggioranza di Chrysler (il 58 per cento) e ha governato sulle due sponde dell’Atlantico come se si trattasse di un unico gruppo senza che nascesse la necessità di indicare un unico quartier generale. Il rebus del baricentro della nuova Fiat si risolverà nei mesi prossimi e non sarà il problema di una sede fisica o di un ufficio ma del peso degli investimenti in Europa e nelle
Americhe. Molto importante sarà, il 2 maggio, la presentazione del nuovo piano modelli per i prossimi anni. Lì, più che dalle scelte simboliche, si capirà il peso dell’Italia nel gruppo globale dell’auto. Per oggi vale la battuta che da tempo circola a Torino: «Il quartier generale della nuova società? E’ sull’aereo di Marchionne».


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