La terza via che ci porta a sbattere

Loading

Carlo Freccero,

Il ren­zi­smo si basa su due con­cetti ricor­renti e ripe­tuti: il fare ed il nuovo. È a que­sto secondo con­cetto che voglio ora rivol­germi. Nella sua intro­du­zione al clas­sico di Bob­bio su Destra/Sinistra, Renzi si cimenta su cosa pos­siamo con­si­de­rare di sini­stra. Per Bob­bio è di sini­stra l’uguaglianza. Per Renzi sini­stra è sino­nimo di pro­gres­si­smo e quindi di cam­bia­mento. Se la sini­stra non è in grado di evol­versi, di cam­biare, diventa con­ser­va­zione, destra; se vuole essere sini­stra, la sini­stra deve abbrac­ciare senza riserva il nuovo. E arri­viamo così al nuovo per Renzi.

Il con­cetto di terza via teo­riz­zato da Gid­dens e fatto pro­prio dal mito di Renzi: Tony Blair. Per ammis­sione di Gid­dens il primo ad usare l’espressione “Terza Via” è stato Clin­ton nel 1996. Ci tro­viamo dun­que di fronte ad un “nuovo” che ha cono­sciuto il suo mas­simo splen­dore circa 15/20 anni fa! La terza via nasce come “arran­gia­mento” in ter­mini di sen­si­bi­lità sociale, del libe­ri­smo duro e puro impe­rante. Col tempo lea­der di sini­stra come Clin­ton e Blair sono stati spaz­zati via da un libe­ri­smo puro, che, rispetto alla copia di sini­stra, ha la forza di essere l’originale. Oggi il libe­ri­smo stesso mostra la corda.

Dopo la crisi del 2008, l’intervento sta­tale, soprat­tutto in Ame­rica, è apparso indi­spen­sa­bile per rie­qui­li­brare il mer­cato. In quanto all’Europa, la visione restrit­tiva per cui, ancora recen­te­mente la Ger­ma­nia affatto ricorso con­tro la Bce per inge­renza impro­pria nel mer­cato e la con­ce­zione di auste­rità per cui la spesa pub­blica deve essere evi­tata in ogni caso, in pre­senza di un debito, ha creato per­ples­sità anche negli stessi osser­va­tori ame­ri­cani. Ci sono spese e spre­chi che vanno tagliati, ma senza inve­sti­menti su ricerca e svi­luppo, non può esserci ripresa.

Su que­sto anche Renzi sem­bra d’accordo. Ma, al con­tra­rio di Tri­pras non dice: andiamo in Europa e ridi­scu­tiamo tutto. Dice, piut­to­sto, fac­ciamo i com­piti e poi andiamo in Europa a discu­tere. Ma c’è il rischio che que­sto pro­cesso di vir­tuo­si­smo dell’austerity, ini­ziato da Monti e da rea­liz­zare prima di ridi­scu­tere i rap­porti euro­pei, ci riduca in tutto e per tutto ad una con­di­zione greca. Per disgra­zia della Gre­cia e per monito degli altri paesi euro­pei, abbiamo davanti agli occhi gli esiti di que­sta poli­tica eco­no­mica. Le poli­ti­che restrit­tive esa­spe­rano, anzi­ché risol­vere il defi­cit debito/pil, annul­lano ogni pos­si­bi­lità di cre­scita. Fac­ciamo i com­piti e poi andiamo in Europa. Ma a quel punto dove saremmo arrivati?

È stato scritto che Renzi ha annul­lato l’ambiguità che voleva il Pd, in quanto deri­va­zione del Pds, come un par­tito di sini­stra. Il libe­ri­smo che ha ispi­rato la nascita del par­tito demo­cra­tico trova ora piena attua­zione. Ma si rea­lizza in ritardo, dopo una crisi deva­stante che mette il libe­ri­smo stesso a dura prova. Oggi il nuovo è il libe­ri­smo degli anni 80, nella sua ver­sione di terza via degli anni 90.


Tags assigned to this article:
Matteo RenziRenzismo

Related Articles

Lotta al terrorismo gli intellettuali contro Hollande

Loading

Da Piketty a Cohn-Bendit appello su “Le Monde” “Parlamentari, non cambiate la Costituzione”

Alla Camera la destra scatena la rissa volano oggetti, Fini colpito da un giornale

Loading

Alfano lancia la scheda verso l’Idv. Offese alla deputata in carrozzina La miccia nella bocciatura del verbale che ometteva il “vaffa” di La Russa

Politica. “Partiti spa” sull’orlo del fallimento senza fondi pubblici buco di 80 milioni

Loading

I costi della politica. Il finanziamento statale è sceso dai 290 milioni del 2010 ai 40 previsti quest’anno Raddoppiano i contributi dei parlamentari, ma non basta. Il due per mille non decolla

No comments

Write a comment
No Comments Yet! You can be first to comment this post!

Write a Comment