Usa, operai Fiat-Chrysler minacciano sciopero

Usa, operai Fiat-Chrysler minacciano sciopero

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Dopo la boc­cia­tura nel refe­ren­dum del rin­novo con­trat­tuale da parte degli ope­rai Fiat-Chrysler, il sin­da­cato ame­ri­cano Uaw — chia­ra­mente spiaz­zato dalla por­tata del no della base (65% con l’80% dei votanti) — aumenta la pres­sione su Marchionne.

Dopo una riu­nione a porte chiuse in Michi­gan di tutte le “rsa” con i ver­tici nazio­nali del sin­da­cati, la sezione locale dell’Uaw della mega fab­brica Kokomo, in Indiana, ha noti­fi­cato all’azienda il pos­si­bile scio­pero a par­tire dalla mez­za­notte di mer­co­ledì 7 otto­bre, il primo passo prima dell’effettiva fer­mata della produzione.

Bloc­care lo sta­bi­li­mento di Kokomo, spe­cia­liz­zato sulla com­po­nen­ti­stica in gene­rale e le tra­smis­sioni in par­ti­co­lare, avrebbe l’effetto di para­liz­zare a cascata tutti gli altri sta­bi­li­menti del gruppo. In que­sto modo il sin­da­cato limi­te­rebbe i tagli in busta paga agli iscritti di una sola fab­brica (1129 in que­sto caso) ma coin­vol­gendo di fatto tutte le altre (Fca dà lavoro solo negli Usa a oltre 40mila ope­rai in 6 impianti).

Secondo Auto­mo­tive News, il blocco di Kokomo potrebbe fer­mare fino al 75% degli impianti dei pic­kup a mar­chio Jeep e Ram. L’eventuale scio­pero gene­rale degli ope­rai Fca potrebbe costare all’azienda di Detroit fino a 1 miliardo di dol­lari a set­ti­mana di man­cati ricavi.

Fca ha preso atto dell’avviso, dicendo in un comu­ni­cato che «con­ti­nua a col­la­bo­rare in modo costrut­tivo con l’Uaw per un nuovo accordo».



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