C’è il patto Renzi-Alfano “Via le adozioni entro venerdì la fiducia”

C’è il patto Renzi-Alfano “Via le adozioni entro venerdì la fiducia”

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ROMA Maxiemendamento, senza adozioni e senza richiami al matrimonio, e fiducia. Sulle unioni civili il Senato potrebbe votare già venerdì. L’accordo tra il Partito democratico e l’Ncd per sbloccare la legge per i diritti delle coppie gay è praticamente chiuso. Non è più praticabile la via parlamentare, anche se all’assemblea dei senatori dem qualcuno darà ancora battaglia per non rinunciare alla stepchild adoption. Ma la legge, a meno di incidenti, passerà grazie all’accordo di governo. Lo conferma Renato Schifani, capogruppo del Nuovo centrodestra: «Volevamo aprire anche a Forza Italia, il Pd però vuole evitare altri problemi. Leggiamo il testo, ma l’intesa c’è».

Adesso il patto deve reggere alle spinte dei “radicali” dentro i due partiti della coalizione. Matteo Renzi vuole scongiurare pasticci, evitare altri rilanci e fissa alcuni paletti rispetto alla posizione di Angelino Alfano: «Se vogliono mettere in discussione il cognome e la reversibilità della pensione sappiano che il Pd non transige. Per due anni l’Ncd ha fatto ostruzionismo sul ddl, ora lo deve mandare giù». I cattodem sono soddisfatti e voteranno la fiducia: «La priorità per tutti noi era fare le unioni civili. Ha vinto il Pd, non ci sono sconfitti — dice la senatrice cattolica Emma Fattorini — . Onoriamo la migliore cultura dei diritti sconfiggendo l’accordo schifoso Lega-5stelle, una tenaglia rossonera che condiziona il Senato». Naturalmente, lo stralcio delle adozioni era anche l’obiettivo dei cattodem, dunque missione compiuta.

Per questo la minoranza dem è più in sofferenza, così come la componente che fa capo a Andrea Orlando. La legge non va stravolta, sottolinea Federico Fornaro. Accanto alla fiducia sul ddl Cirinnà, bisogna subito mettere in pista una legge sulle adozioni, chiede il presidente del Pd Matteo Orfini. Ma il voto di fiducia dei 112 senatori Pd non sembra in discussione. «Il Parlamento è una cosa seria — spiega Luigi Zanda — e i rapporti si basano sulla credibilità, che è completamente mancata da parte dei grillini. Non possiamo più fidarci». Dall’altra parte Schifani dovrà sedare la ribellione di Maurizio Sacconi, ma con la fiducia sarà tutto più semplice.

Tutti vogliono vedere il testo del maxiemendamento che stanno scrivendo negli uffici del ministro Boschi. Per superare i veti verrà esclusa la parte sulle adozioni, saranno invece inseriti gli emendamenti già presentati da Giuseppe Lumia per escludere la sovrapposizione delle unioni civili ai matrimoni. Modifiche che servono anche superare l’eventuale giudizio negativo della Consulta. Su queste basi l’accordo Renzi-Alfano regge e taglierà fuori il voto delle opposizioni.

Il mondo delle associazioni gay si ribella, chiede un ultimo sforzo per trovare l’intesa con i 5stelle e salvare la stepchild adoption. Ma non hanno più il sostegno dei parlamentari a loro più vicini. L’autrice del disegno di legge Monica Cirinnà abbraccia il compromesso di governo: «La partita a scacchi deve finire, col maxiemendamento diamo scacco matto ai nemici della legge». Ivan Scalfarotto spiega agli scettici che i numeri non offrono altre possibilità. Comunque il Pd porterà a casa un provvedimento «storico», dice il viceministro.

 

 



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