Da Pamuk a Woody Allen: lettera ad Al Sisi per l’intellettuale incarcerato

Da Pamuk a Woody Allen: lettera ad Al Sisi per l’intellettuale incarcerato

Loading

«Caro presidente Sisi e onorevoli membri del Parlamento, in quanto artisti e scrittori, ci uniamo a Pen America per protestare contro l’ingiusta detenzione del nostro collega, il romanziere e giornalista Ahmed Naji di cui chiediamo l’immediata scarcerazione». Inizia così una petizione inviata al presidente egiziano da Pen America , la comunità letteraria che promuove la libertà di espressione nel mondo e che quest’anno ha deciso di assegnare il suo «freedom to write award» proprio a Naji, condannato a due anni di prigione per aver violato la moralità pubblica con alcuni espliciti riferimenti al sesso e all’uso di droga in un suo libro.

«Scrivere non è un crimine» si legge nell’appello che è stato firmato da oltre 120 scrittori e artisti internazionali tra i quali Woody Allen, Margaret Atwood, J. M. Coetzee, Jessica Hagedorn, David Henry Hwang e Orhan Pamuk.

Il romanzo The Use of Life era uscito nel 2014 dopo aver ricevuto l’approvazione dell’autorità egiziana per la censura. Un estratto era stato pubblicato sul settimanale letterario Akhbar al-Adab e un lettore aveva deciso di presentare un esposto perché il testo gli aveva causato palpitazioni e un abbassamento della pressione. Il processo è nato così. Naji, 30 anni, è stato assolto in primo grado ma la procura ha presentato appello asserendo che «l’uso di frasi volgari è una malattia che corrompe i valori sociali egiziani». Il 20 febbraio la Corte ha condannato Naji al massimo della pena, due anni di prigione.

Nella lettera si fa notare che l’articolo 67 della Costituzione egiziana, redatta nel 2014, proibisce la detenzione di artisti e scrittori per il loro lavoro. «Questa sentenza — si legge — è emblematica del giro di vite attuato dal governo egiziano nei confronti di chi esercita il diritto ad esprimersi liberamente».

Naji riceverà il premio, in absentia , a New York il 16 maggio. In passato 35 vincitori su 40 sono stati scarcerati dopo aver ottenuto il riconoscimento.

Monica Ricci Sargentini



Related Articles

La Cooperazione discute di violenza contro le donne

Loading

Si svolge in questi giorni a Roma la Conferenza Internazionale sul ruolo della Cooperazione allo sviluppo nel contrasto della violenza contro le donne. Gli studi, sia quelli indipendenti condotti dalla nostra organizzazione, (vedi il dossier InDifesa su www.terredeshommes.it ) sia delle Nazioni Unite, dimostrano una serie di violazioni crescenti in questo campo, che spazia dalle forme «classiche» della violenza legata alle forme di schiavitù domestica, alla prostituzione minorile, dallo sfruttamento del lavoro minorile sino ai matrimoni combinati tra maschi adulti e bambine anche sotto i dodici anni.

L’Europa è razzista

Loading


“E’ preoccupante vedere che razzismo e discriminazione continuano a essere così pervasivi in tutta l’Unione europea. I politici devono dimostrare capacità  di guida e trasmettere con forza il messaggio che l’uguaglianza nell’accesso al lavoro, alla casa e all’istruzione è cruciale per costruire una società  prospera e coesa, ancor più necessaria in tempi di crisi economica. Non possiamo permetterci di respingere ai margini interi settori della popolazione europea”. 

La crisi ucraina interroga l’Est che ha scelto la Nato

Loading

Crisi ucraina e Europa centro-orientale. I pre­mier del Gruppo di Vise­grád (V4) (Unghe­ria, Slo­vac­chia, Repub­blica Ceca e Polo­nia) hanno espresso la loro «inquie­tu­dine» per la situa­zione crea­tasi in Ucraina

No comments

Write a comment
No Comments Yet! You can be first to comment this post!

Write a Comment