Amnistia: il caso alla Camera. Ma intanto avanzano leggi repressive

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dal Corriere della sera, 13 dicembre 2005

ROMA – Sull’amnistia e l’indulto i partiti saranno chiamati a scoprire le carte in Parlamento entro Natale. Già nella seduta di giovedì prossimo l’ufficio di presidenza della commissione Giustizia della Camera potrebbe decidere di chiedere un voto sul principio generale: «Sì o no a un atto di clemenza». Così, solo a carte scoperte, si potrà forse procedere a disegnare i contorni del provvedimento dopo aver verificato se esiste la maggioranza dei due terzi richiesta per l’approvazione dell’indulto e dell’amnistia.

IN COMMISSIONE – Il presidente della commissione Giustizia, Gaetano Pecorella (FI), ha detto di essere disponibile: «Su argomenti così delicati per le aspettative che suscitano tutti si devono assumere la responsabilità di dire sì o no. Il Parlamento, nell’arco di un’intera legislatura, deve prendere una decisione, positiva o negativa che sia». Pecorella, però, non si fa illusioni: «Su quel che decideranno i partiti sono abbastanza pessimista. La Marcia di Natale in favore di un atto di clemenza ideata da Marco Pannella, che ieri ha scritto a Romano Prodi per chiedere un appoggio concreto per l’iniziativa, ha fatto riaprire il dibattito in Parlamento. Il confronto si era arenato due anni fa quando i no della Lega e di An avevano fatto saltare il voto sul principio. Oggi, però, ci riprova Enrico Buemi (Rosa nel pugno) che ha chiesto a Pecorella di inserire l’argomento all’ordine del giorno: «I partiti devono chiarire la loro disponibilità a portare a termine questo provvedimento, poi nel merito discuteremo quale sarà la portata del provvedimento stesso». Pecorella, dunque, ora attende che la richiesta di Buemi sia formalizzata. Ieri hanno spinto in questa direzione anche Publio Fiori (Dc) e l’Unione delle Camere penali, che ha chiesto l’istituzione di osservatorio permanente sulle carceri. Nei palazzi della politica, tuttavia, si rischia la schizofrenia. Se da un lato si moltiplicano le adesioni alla Marcia di Natale pro amnistia, la stessa commissione Giustizia è fortemente impegnata sul fronte dell’inasprimento delle pene: già oggi, su richiesta della Lega, Pecorella ha deciso di mettere all’ordine del giorno il ddl sulla «castrazione chimica» sponsorizzata dal ministro Roberto Calderoli. Invece, il governo, per iniziativa di Silvio Berlusconi, ieri ha messo a punto il testo di un decreto legge che verrà portato domani in consiglio dei ministri: pene edittali più severe per furto in appartamento e rapina e maggiore tutela per l’uso legittimo delle armi (articolo 53 CP) da parte delle forze di polizia.

I PARTITI – Davanti a questo quadro non stona la dichiarazione di Michele Saponara (FI): «A suo tempo sono stato favorevole all’amnistia ma ora l’iniziativa di Pannella ha un sapore demagogico». Anche Luigi Bobbio (An) è contrario. «Non piace questo opportunismo di Pannella, a ridosso del Natale, festa cristiana per eccellenza, che ci fa pensare a un cattolicesimo di ripiego». Infine i Ds con Francesco Bonito, come del resto anche molti esponenti della Margherita, non spingono certo in direzione di un atto di clemenza alla vigilia delle elezioni: «Noi siamo disponibili ma non illudiamo mica la popolazione carceraria perché per l’indulto e amnistia serve la maggioranza qualificata dei due terzi».

Dino Martirano

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