«Ma l’Italia cambia Non ammiriamo più chi bara sulle tasse»

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«L’evasione — risponde Marco Di Capua, direttore vicario dell’Agenzia delle Entrate— è influenzata da caratteristiche strutturali di tipo economico e sociologico. Paesi come l’Italia, con tante partite Iva e molte imprese che lavorano con il consumatore finale, a parità  di altre condizioni, rendono più difficile la situazione e anche l’attività  di controllo. Inoltre, solo adesso si sta stemperando una cultura che considera furbo chi evade. Ma siamo sulla strada giusta, che ci porterà  ad allinearci ai Paesi più virtuosi. I primi segnali di cambiamento si sono visti già  negli ultimi anni» . Di sicuro tassi di evasione superiori al 50%e addirittura del 65-70%in certe zone del Paese sono intollerabili. «Effettivamente l’evasione presenta una diffusione maggiore, non per volumi quanto per intensità , in alcune aree geografiche. Ciò si deve a una serie di fattori di matrice non solo fiscale, che attengono al tessuto socio economico. E quindi l’impegno dell’Amministrazione finanziaria non è da solo sufficiente, persistendo altre emergenze, come per esempio, in certe zone, la forte presenza della criminalità  organizzata» . Nell’imposta non pagata c’è anche quella dovuta alla crisi economica che ha messo in difficoltà  tante imprese. L’Agenzia come si regola in questi casi? «Noi abbiamo dimostrato attenzione proponendo, ad esempio, l’adozione di correttivi agli studi di settore e adottando procedure più flessibili nella concessione della rateizzazione delle somme dovute. Inoltre, le riduzioni degli anticipi delle imposte da versare danno ossigeno alle imprese in crisi di liquidità » . Nel 2010 sono stati incassati 11 miliardi dalla lotta all’evasione, nel 2011 quanti ne incasserete? «I risultati conseguiti lo scorso anno sono il frutto di una profonda riorganizzazione e di nuovi strumenti che il Parlamento ci ha messo a disposizione. Siamo pertanto fiduciosi di poter consolidare questi risultati nel tempo. Ma è prematuro dare numeri sul 2011» . Condividerete la nuova banca dati con altre amministrazioni dello Stato? Quali sono le potenzialità  di Dbgeo? «Da parte nostra non esiste alcuna preclusione alla condivisione di metodologie e informazioni utili al miglioramento sia delle prestazioni e dei servizi della pubblica amministrazione sia delle attività  di controllo e verifica. Prima però intendiamo t e s t a r e a p p i e n o l e potenzialità  della nuova banca dati al nostro interno. Una volta completata questa fase di sperimentazione, si potranno fare i passi successivi» . Perché la banca dati contiene ed elabora le variabili fin dal 2001? «Perché è importante vedere come i fenomeni evolvono nel tempo. Anche questo serve a elaborare strategie di ampio respiro sia per l’attività  di controllo sia per i servizi» .


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