Montezemolo attacca Tremonti “Poca ironia, mancano i risultati”

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ROMA – Il primo sasso nello stagno di una politica concentrata sulla prescrizione breve, lo aveva lanciato domenica scorsa dal web Emma Marcegaglia. Il grido di allarme della leader di Confindustria («Gli imprenditori italiani si sentono soli») viene raccolto da Giulio Tremonti e riconsegnato alla mittente con una battuta: «La solitudine della Confindustria? È durata solo pochi giorni». Parole che scatenano la dura reazione di Luca Cordero di Montezemolo; che parte all’attacco del ministro dell’Economia: «C’è poca ironia da fare vista la situazione di mancata crescita e soprattutto di mancate iniziative di politica economica», dice il presidente di Ferrari e Ntv, ricordando a Tremonti il nuovo quadro macroeconomico, non proprio roseo, delineato dal governo nel Def. Il Documento di economia e finanza, infatti, rivede il Pil al ribasso per il 2011, all’1,1% contro l’1,3% precedente e per il prossimo anno, all’1,3% invece del 2% previsto. Per quanto riguarda il debito, si attesterà  al 120% del Pil quest’anno per poi scendere al 119,4% nel 2012. Tutti dati che, secondo Montezemolo, invece di far fiorire boutade dovrebbero costringere il governo ad una riflessione: «Sarebbe meglio metterci tutti a fare meno battute e con più impegno per cercare di ottenere maggiori risultati». La stessa leader degli industriali, incassato il forte sostegno del suo predecessore in viale dell’Astronomia, torna sull’argomento: «Parlare di solitudine delle imprese, non è una richiesta di aiuto ma è la richiesta di una politica della crescita che riguarda il governo e riguarda tutti noi». E c’è anche il tempo per un confronto a distanza tra la Marcegaglia e il ministro Renato Brunetta, sul tema della semplificazione: «L’aspettiamo da tre mesi», dice il presidente di Confindustria in risposta all’annuncio di Brunetta sulla «più grande stagione di semplificazione per le imprese mai fatta dal dopoguerra ad oggi», che prenderà  il via «tra 15 giorni». Ma oltre alla solitudine delle imprese, il Paese deve fare i conti con la profonda spaccatura che ha messo su percorsi differenti la Cgil, da una parte e il resto del fronte sindacale dall’altra. Un primo passo per cercare di rimettere insieme i cocci di un dialogo impossibile, è stato compiuto ieri con l’incontro tra la leader Cgil Susanna Camusso e la Marcegaglia. Nel corso del faccia a faccia si è discusso di unità  sindacale e di riforma del modello contrattuale, tema sul quale le parti restano, però, ancora distanti. «Noi – dice la presidente di Confindustria guardando al rapporto non proprio idilliaco tra Cgil, Cisl e Uil – non siamo interessati a separazioni. In un momento di difficoltà  del Paese siamo interessati a cercare di unire le forze». Per la numero uno di Corso d’Italia, «l’incontro con Confindustria è stato un normale punto della situazione, come dovrebbe essere buona prassi tra le parti sociali. In particolare – prosegue la Camusso – continua una interlocuzione che punta a trovare soluzioni sul tema della rappresentanza. Ma profonde differenze rimangono nel giudizio sul modello contrattuale separato del 2009».


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