Agcom: tg invasi, limitare il premier multa da 100 mila euro a Minzolini

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ROMA – L’Agcom richiama i tg che, a pochi giorni dal voto amministrativo, calpestano la par condicio, permettendo a Berlusconi di invadere i notiziari. L’Autorità  per le garanzie delle comunicazioni ha ordinato ai tg un «immediato riequilibrio» tra le forze di maggioranza e di opposizione, con l’impegno a dedicare all’esecutivo un tempo riferito solo «alla funzione governativa, nella misura strettamente indispensabile per assicurare la completezza e l’imparzialità  dell’informazione». Se non lo faranno, scatteranno d’ufficio pesanti sanzioni. Come quella comminata ieri al Tg1 di Augusto Minzolini: una multa di centomila euro, «per l’inadeguata osservanza dell’ordine e dei richiami rivoltigli in precedenza». Un esempio del trattamento di favore che il Tg1 pratica verso il premier: nella settimana dall’1 al 7 maggio, sul “tempo di antenna” (notizia+parola dei politici) i dati Agcom assegnano circa il 70% a governo, maggioranza e Berlusconi. Il restante 30%? Il Tg1 lo ha ripartito tra opposizione, Presidente della Repubblica e alte cariche dello Stato.
L’Authority presieduta da Corrado Calabrò ha approvato a maggioranza la decisione (col presidente hanno votato a favore i commissari Michele Lauria, Gianluigi Magri e Sebastiano Sortino) affinché «tutte le edizioni dei Tg, nelle ultime tre giornate di campagna elettorale» realizzino «il completo equilibrio tra le forze politiche di maggioranza e quelle di opposizione, sia nel tempo di parola che in quello di notizia, recuperando gli squilibri verificatisi nelle settimane precedenti». Ma ha votato contro il pdl Antonio Martusciello, che poi insieme Stefano Mannoni, Roberto Napoli e Enzo Savarese (gli altri commissari di area di maggioranza non presenti in commissione), ha diffuso una nota di contestazione che si lega ad una frase del segretario del Pd: «Bersani aveva minacciato di salire sul tetto dell’Agcom se questa non avesse accolto i ricorsi dell’opposizione. Non ha avuto bisogno di fare questa fatica perché è passato con il tappeto rosso dalla porta principale».
In verità , l’allarme sugli squilibri nei Tg è stato lanciato da tempo dai consiglieri Agcom di minoranza. Ora sarà  difficile «recuperare» gli spazi nei Tg vicini al premier. Il Pd apprezza la decisione Agcom, ma tanti sono scettici. Per Paolo Gentiloni «la decisione va attuata già  nelle prossime ore». Roberto Zaccaria, tra i più attivi nel monitoraggio del Tg, commenta: «La multa al Tg1 la paghi Minzolini». Vincenzo Vita e Giuseppe Giulietti dicono insieme: «Bene l’intervento Agcom. Ora però la delibera venga rispettata e soprattutto esca dal video il candidato Berlusconi». Ma se l’Italia dei valori preannuncia un nuovo esposto, dal Pdl Maurizio Gasparri (capogruppo al Senato) risponde con sarcasmo verso l’Agcom: «E ora di quanto multerà  l’Agcom Michele Santoro per aver esibito in tv più volte Massimo Ciancimino, pregiudicato e arrestato come calunniatore?». Mentre dall’Udc Roberto Rao (capogruppo in Vigilanza) pur d’accordo sulla decisione di Agcom, giudica «inadeguato il richiamo preventivo nei confronti di Sky, quando ormai sono già  andati in onda i due faccia a faccia di Bologna e Napoli, senza i candidati del Terzo Polo e sono previsti per domani e dopodomani quelli di Milano e Torino con le stesse modalità ».


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