Il peso nazionale delle Amministrative Per due italiani su tre sono una svolta

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Chi ha vinto e chi ha perso la prima tornata di Amministrative? Anche dopo diversi giorni dal voto, emergono, da parte delle diverse forze politiche, valutazioni contrastanti. In generale, le consultazioni sono risultate molto seguite, talvolta al pari delle politiche, anche da parecchi dei residenti in ambiti territoriali non direttamente coinvolti dal voto. Nell’insieme, dichiara di avere seguito con attenzione la vicenda elettorale il 50%dei cittadini, e la partecipazione risulta maggiore tra gli elettori del centrosinistra, che evidentemente hanno attribuito una valenza particolarmente importante a questo appuntamento elettorale. Tutte le analisi e i commenti succedutisi in questi giorni sono stati concordi nell’attribuire un significato politico nazionale— e di grande rilievo — a queste elezioni, specie a quelle per il sindaco di Milano e, malgrado la particolarità  del contesto, a quelle per il sindaco di Napoli. Anche gli italiani nel loro complesso esprimono questa opinione: l’esito finale di queste elezioni è ritenuto, da quasi il 70%dei cittadini, assai significativo (anche) per lo scenario politico nazionale. Ancora una volta, sono di questa opinione in misura molto maggiore gli elettori dei partiti di opposizione, tra i quali più dell’ 80%attribuisce un’importanza generale alla consultazione. Secondo molti (65%), poi, già  i risultati del primo turno delle Amministrative, specie quelli di Milano, rappresentano una vera e propria svolta per il Paese, lasciando presagire forse l’inizio di un nuovo ciclo politico. Quest’ultima opinione è diffusa tra tutti i votanti: infatti, pur essendo più gettonata (83%) dal centrosinistra, risulta coinvolgere anche la maggioranza (56%) degli elettori del centrodestra. Insomma, gli italiani pensano, a torto o a ragione, che ci troviamo di fronte a un momento importante della nostra vita politica. Ma è proprio così? Al di là  del caso milanese, i risultati confermano questa analisi? E, se sì, quali potrebbero essere, secondo gli italiani, le conseguenze? Partiamo dai risultati, considerando le tre maggiori forze politiche. Nell’insieme delle tredici maggiori città  (ossia i capoluoghi Regionali e/o i Comuni con almeno 100.000 abitanti) in cui si è votato, sappiamo, grazie alle sempre puntuali e precise analisi dell’Istituto Cattaneo, che il Pd, rispetto al voto regionale dello scorso anno, ha guadagnato circa 39.000 voti, mentre il Pdl ne ha persi 144.000. Anche estendendo l’analisi al complesso dei ventitré capoluoghi di Provincia ove si è votato quest’anno e l’anno scorso, si rileva un declino del Pdl di circa 118.000 voti, a fronte di una crescita del Pd di circa 54.000 voti. Questa tendenza positiva del Pd è però concentrata (e questa è una delle novità  di queste consultazioni), come ha osservato anche Roberto D’Alimonte (sulle cui elaborazioni, pubblicate sul Sole 24 Ore, basiamo questi conteggi), specialmente nelle Regioni del settentrione: al Sud il Pd— ma anche il Pdl— perde. Si conferma, in altre parole, la tradizionale differenziazione delle modalità  di scelta elettorale tra il settentrione e il meridione del Paese. E veniamo ai risultati della Lega. Nei Comuni più urbanizzati — dove però tradizionalmente è meno forte — il Carroccio perde rispetto all’anno scorso circa 25.000 voti. Un andamento analogo si rileva anche se si considera l’insieme dei capoluoghi di Provincia, ove il declino è maggiore e pari a 33.000 voti. È vero che rispetto alle Comunali precedenti la Lega, diversamente dal Pdl, ha incrementato (nei Comuni più urbanizzati con 78.000 voti in più) i suoi consensi. Ma è vero al tempo stesso che queste elezioni hanno interrotto il ciclo di crescita del Carroccio che perdurava da allora. Insomma, nel complesso il Pd guadagna in queste elezioni, specie al Nord, e le forze di centrodestra appaiono invece calanti. Alcuni hanno proposto, tuttavia, di distinguere nell’analisi il caso milanese da quello del resto del territorio, per verificare eventuali andamenti distinti. Ma i dati non confermano questa ipotesi. Anche escludendo Milano, troviamo una crescita, sia pure molto più modesta, del Pd (che si incrementa di poco meno di 4.000 voti nel resto dei Comuni più urbanizzati e di circa 19.000 voti nel resto delle Province) e una diminuzione di Pdl e Lega. Nell’insieme, dunque, il trend non appare disomogeneo. L’incremento del Pd e il calo del Pdl sono, più o meno, sempre confermati dal quadro d’insieme di queste consultazioni. Anche se bisogna tenere presente il caso di Napoli, ove il Pd diminuisce, e quello di Bologna, in cui il partito di Bersani mantiene, senza incrementarlo, il seguito del 2010, ma decresce rispetto alle ultime Comunali. Cosa comportano a livello politico generale questi risultati? Le opinioni degli italiani a questo riguardo non risultano univoche e si differenziano specialmente in relazione all’orientamento di ciascuno. Poco più della metà  (54%nell’insieme, 73%tra gli elettori di centrosinistra, 42%tra quelli di centrodestra) degli italiani ritiene che, a seguito degli esiti elettorali di questo primo turno, il governo sia risultato complessivamente indebolito. Solo il 4%ritiene, abbastanza curiosamente, che ci troviamo di fronte ad un rafforzamento, mentre una minoranza consistente (32%, ma molti di più, il 47%, tra gli elettori del centrodestra) ritiene che, alla fine, per la stabilità  del governo tutto resti come prima. Di converso, la maggioranza relativa (43%, ma il 67%, tra gli elettori del centrosinistra, a fronte di solo il 26%tra i votanti per il centrodestra) intravede un rafforzamento dell’opposizione. E, naturalmente, secondo più del 60%(e, significativamente, anche della maggioranza relativa — 47%— degli elettori del centrodestra), si manifesterà , specie se a Milano dovesse prevalere Pisapia, un’ulteriore caduta del livello di popolarità  del premier. Insomma, sia i risultati veri, sia le opinioni dei cittadini, suggeriscono un quadro di più accentuata debolezza per il centrodestra, di cui si avvale a suo vantaggio il centrosinistra. Che verrebbe accentuato se quest’ultimo prevalesse anche nei ballottaggi. Ma solo l’esito del secondo turno potrà  evidenziare lo scenario definitivo di questa tornata elettorale.


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