Interinali Inps a casa in 1800 per la finanziaria
Lo scorso 30 marzo la commissione Lavoro della Camera aveva approvato, con il voto favorevole di tutti gruppi parlamentari, una risoluzione nella quale impegnava l’esecutivo a «rimuovere (…) il vincolo normativo tenendo fede agli impegni assunti più volte in Assemblea, permettendo la prosecuzione dell’impiego con contratti di somministrazione».
Il governo però non ha assunto nessuna decisione, né il ministro Sacconi ha ricevuto i sindacati nonostante una richiesta firmata più di un mese fa anche dalle segreterie di Cgil, Cisl e Uil.
Oltre ai 1240 lavoratori, ci sono altre 550 persone lasciate a casa lo scorso 1° gennaio. I vertici dell’Inps hanno più volte ammesso la necessità di queste persone per il buon andamento dei servizi. Si tratta di addetti che hanno svolto per l’istituto funzioni ordinarie e strutturali di lavoro, tanto che la loro mancata presenza non potrà far altro che rallentare, quando non sospendere, l’iter di pratiche pensionistiche e sociali di competenza dell’Inps. Lo stesso istituto che, paradossalmente, sarà chiamato a erogare le indennità ordinarie di disoccupazione per questi stessi lavoratori, con un esborso di circa 7 milioni e mezzo di euro.
«Il tempo è scaduto – dicono Cgil, Cisl e Uil – Il governo attui immediatamente quanto deciso dal Parlamento». In assenza di risposte urgenti, i sindacati terranno un presidio sotto il ministero del Lavoro il 26 maggio, e analoghe iniziative nello stesso giorno sotto tutte le prefetture italiane.
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