Sei milioni al voto, test per il governo A Milano e Napoli sfide decisive

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ROMA – Tutti gli occhi sono puntati su Milano e Napoli. Per le evidenti ricadute che i risultati della città  lombarda e di quella partenopea potrebbero avere sul quadro politico nazionale e sulla tenuta del governo di Silvio Berlusconi. Ma non bisogna sottovalutare quello che accadrà  a Cagliari, Trieste e Varese. O alle elezioni provinciali di Macerata, mini laboratorio di un intesa fra l’Udc e il Pd da esportare a livello romano.

Inoltre si deve tenere conto che al ballottaggio, fra province e comuni, oggi e domani vanno alle urne 6 milioni 447 mila elettori. Fra gli altri si scelgono i sindaci di città  capoluogo come Novara, Rovigo, Rimini, Grosseto Cosenza, Crotone, Pordenone, Iglesias. Per quanto riguarda le province è in palio la guida di quelle di Trieste, Vercelli, Mantova, Pavia, Macerata, Reggio Calabria. Infine, si vota per il primo turno anche in 27 comuni siciliani: il più importante chiamato a scegliere il sindaco è quello di Ragusa.
Voti tutti importanti, ma nessuno ha la valenza politica di quello milanese, dove il Cavaliere ci ha messo la faccia, guidando la lista del Pdl e intervenendo in modo assiduo nella campagna elettorale. I due sfidanti ripartono dal sorprendente risultato del primo turno: Pisapia è infatti arrivato primo con il 48,1 per cento contro il 41,5 per della Moratti.
In termini di voti il candidato del centrosinistra ha ottenuto 315 mila 862 voti, mentre il sindaco uscente si è fermato a 273.401. I due sono così divisi da 42 mila 261 voti. Ma a Milano non sarà  importante solo vedere chi vince, ma anche come lo farà . E sotto la lente di ingrandimento ci saranno sicuramente i flussi elettorali della Lega e nel Pdl quelli della componente formigoniana di Comunione e Liberazione.
Anche a Napoli la situazione è fluida. Lettieri, infatti, parte in netto vantaggio. Al primo turno ha ottenuto il 38,53 per cento: il rivale De Magistris solo il 27,49 per cento. Ma adesso, nonostante l’ex pm abbia rifiutato gli apparentamenti ufficiali, l’ex pm ha l’appoggio del Pd: e il suo candidato Mario Morcone al primo turno ha ottenuto il 19 per cento. Dunque l’esito della battaglia sembra molto incerto e peseranno anche i voti del Terzo polo, il cui candidato Raimondo Pasquino al primo turno ha sfiorato il 10 per cento.
Sotto osservazione anche il voto di Cagliari, dove il centrosinistra ha proposto un giovane candidato vendoliano, Massimo Zedda, che al primo turno ha battuto un politico di lungo corso come Massimo Fantola. Il primo ha ottenuto il 45,15 per cento, il secondo il 44, 71. In termini assoluti sono divisi da soli 413 voti. In pratica nel capoluogo sardo si è verificato un secondo caso Pisapia, con il centrodestra che sceglie un candidato più “radicale” e al primo turno va molto bene.
Varese viene invece tenuta sotto osservazione perché al primo turno Pdl e Lega hanno perso voti e a farne le spese è stato proprio il candidato leghista Attilio Fontana, rimasto al 49,4 per cento e costretto al ballottaggio dalla democratica Luisa Opranda. Infine c’è il caso di Trieste, dove al primo turno è arrivato in testa il candidato del centrosinistra Roberto Cosolini che sogna di fare il colpaccio. Adesso l’uomo del centrodestra Roberto Antonione insegue, ma deve fare i conti con le divisioni del suo bacino elettorale.


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