Il legittimo impedimento

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ROMA – Si voterà  domenica (dalle 8 alle 22) e lunedì (dalle 7 alle 15). I quattro referendum del 2011 sono partiti tredici mesi fa ottenendo alla fine un alto numero di firme – un milione e 400 mila per i due per l’acqua pubblica, il più alto della storia referendaria – e si chiudono oggi con una mobilitazione straordinaria nel Paese. Sono chiamati a esprimersi 47.427.983 cittadini, più 3.236.990 residenti all’estero.
Affinché il voto espresso sia valido il numero dei votanti – se i voti all’estero saranno conteggiati – dovrà  superare per ognuno dei quattro quesiti quota 25.332.487: è il quorum, pari al 50% degli aventi diritto più uno. Dei 62 referendum abrogativi fin qui tenuti in Italia, gli ultimi 24 (dal 1997) non sono mai arrivati al quorum. Il più votato fu il primo, 12 maggio 1974: il divorzio. Per i tre referendum elettorali del giugno 2009 andò alle urne solo il 23,3%.
Dei quattro quesiti del 2011 il più atteso è quello sul nucleare (scheda grigia). Votando “sì” si chiede di cancellare le norme della legge del 26 maggio 2011 che consentono la produzione nel territorio nazionale di energia elettrica nucleare. Quindi, i due quesiti sull’acqua. Il primo (scheda rossa) prevede l’abrogazione di norme che oggi consentono di affidare la gestione dei servizi pubblici locali a operatori privati.
Il secondo sull’acqua (scheda gialla) chiede di esprimersi sulla cancellazione della norma che prevede la remunerazione del capitale investito dal gestore.
Infine, il legittimo impedimento (scheda verde), quello che interessa il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi impegnato in diversi procedimenti penali. Con la croce sul “sì” si chiede l’abrogazione delle norme della legge del 7 aprile 2010 che consente (legittimo impedimento) al premier e ai ministri di non comparire in udienza penale.
Si possono votare quattro schede o solo una. Con il “no” si esprime la volontà  di mantenere le norme. L’elettore deve esibire al seggio tessera elettorale e documento di riconoscimento.

 


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