Referendum, italiani alle urne oltre 25 milioni ai seggi per vincere la sfida del quorum

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ROMA – Fra i primi a votare, stamattina, ci sarà  Giorgio Napolitano, come aveva annunciato alla vigilia spiegando di non avere alcuna intenzione di venir meno al suo dovere di elettore, neanche stavolta in occasione dei referendum. Il presidente della Repubblica depositerà  le quattro schede nell’urna di via Panisperna, nel solito seggio della scuola Margherita di Savoia, e poi partirà  per Napoli dove la attende una visita di due giorni per incontrare fra l’altro gli industriali campani. Silvio Berlusconi invece se ne resta in Sardegna, a Villa Certosa, nel buen retiro dove è approdato per il week end: il premier a votare infatti non ci andrà , si tratta di «referendum inutilissimi» sostiene, sperando così di superare proprio grazie al “tutti al mare” uno scoglio molto insidioso per il suo governo. Il tempo però è incerto e le previsioni (a parte il meteo del Tg1) invitano poco alle gite in spiaggia.
I due quesiti per la gestione pubblica dell’acqua, quello per il blocco delle centrali centrali e soprattutto il quarto per l’abrogazione del legittimo impedimento se approvati rischiano, dopo la sberla delle amministrative, di innescare contraccolpi pesanti all’interno della maggioranza. Il centrosinistra, venerdì nella chiusura in piazza del Popolo, ha lanciato tuttavia un appello a non “politicizzare” troppo il voto referendario ma a votare in massa per bocciare quelle scelte specifiche del governo. Il dubbio vero, però, resta il raggiungimento della soglia dei votanti. Sarà  il battiquorum a dominare la scena in queste due lunghe giornate, con i seggi che restano aperti dalle 8 alle 22 e domani dalle 7 alle 15. Il ministero dell’Interno fornirà  i dati sull’affluenza oggi alle ore 12, 19 e 22. Domani invece solo il dato finale sull’affluenza, reso noto ad urne chiuse.
Ieri, giornata di silenzio elettorale, bocche cucite o quasi. Per il ministro Tremonti «Fukushima è stata quella che i greci dicevano una catastrofe, ed è entrata nella testa della gente, nella cultura». E spiega, parlando al convegno dei giovani industriali, che la vicenda della centrale nucleare giapponese «avrà  una rilevanza non episodica ma strutturale». Dallo stesso convegno, ecco la presa di posizione sui referendum di Emma Marcegaglia. Sul nucleare «si deve effettuare una scelta ragionata, senza decisioni affrettate». E sull’acqua: «Dire che siamo chiamati al referendum per salvarla dagli avvoltoi e dai privati è una falsità  che insulta l’intelligenza degli italiani». Dal neosindaco Pisapia invece l’appello al voto a tutti i milanesi, chiamati ad esprimersi non solo sui quattro nazionali ma anche su cinque quesiti comunali sull’ambiente: «Da primo cittadino mi aspetto grande partecipazione e un indirizzo forte per governare Milano».
Il numero “magico” è 25.209.345. Se domenica e lunedì i votanti superano questa soglia, ovvero la metà  più uno degli aventi diritto, i referendum saranno validi. In Italia gli elettori sono 47.118.784. Gli elettori italiani residenti all’estero sono 3.299.905. In totale appunto gli aventi diritto fanno 50.418.689. Ma resta il giallo degli elettori all’estero, che hanno già  votato per corrispondenza ma su un quesito sul nucleare vecchio, prima cioè della nuova formulazione stabilita dalla Cassasione. Idv e Verdi hanno chiesto di non calcolare ai fini del quorum questi voti. La decisione finale spetterà  all’ufficio centrale per i referendum presso la Cassazione. Il voto degli italiani all’estero verrà  scrutinato da lunedì pomeriggio a Castelnuovo di Porto dall’ufficio elettorale della Corte di Appello di Roma.


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