È super-stangata sugli statali 215 euro in meno al mese

Loading

ROMA – Gli statali vengono pesantemente schiacciati dalla manovra di Tremonti, più del previsto: declassamento di professori a bidelli, occhiute visite fiscali anche per poliziotti e carabinieri, mobilità  territoriale obbligatoria e blocco degli stipendi. Il mito dell’impiegato statale sembra duramente colpito.
L’articolo 16 della manovra d’estate, reso disponibile ieri, prepara tempi duri per i circa 2 milioni di dipendenti della pubblica amministrazione coinvolti: l’allungamento al 2014 del blocco della contrattazione, dell’adeguamento all’inflazione dei salari e della retribuzione accessoria dei dipendenti pubblici comporterà , secondo i dati della Cgil, la rinuncia a regime a 200 euro al mese lordi e di 15 euro al mese di salario accessorio. Tutto ciò non sarà  compensato neppure dalla indennità  di vacanza contrattuale, corrisposta per l’ultimo anno nel 2010 e pari ad 8 euro al mese lordi, ora congelata.
La stretta sul potere d’acquisto, sul tenore di vita e sui consumi degli statali vale 1,5 miliardi e comporta, dopo la rinuncia per il triennio 2011-2013 a 5,9 punti di recupero dell’inflazione, una ulteriore penalizzazione per il carovita che si registrerà  nel 2014.
Il taglio effettivo dei salari sarà  accompagnato da altre due misure dal sapore biblico: in totale dal 2011 al 2014 la pubblica amministrazione perderà  256 mila dipendenti, che andranno in pensione, di cui solo uno su cinque sarà  rimpiazzato a causa del blocco del turn over. Nel solo 2014, anno nel quale il blocco viene esteso, usciranno in 80 mila ma ne saranno rimpiazzati solo in 16 mila. Perdita netta: 64 mila.
L’altra misura che potrebbe cambiare ancora di più la vita degli statali è quella sulla mobilità  territoriale, che richiama la sortita leghista sui ministeri al Nord. Il decretone stabilisce che la mobilità  è obbligatoria, mentre fino ad oggi era su base volontaria e compensata economicamente.
Infine gli statali pagheranno anche un nuovo prezzo alla strategia anti-assenteismo che viene potenziata inserendo la visita fiscale nel giorno precedente o successivo alle festività . Ma soprattutto la norma estende il trattamento anti-assenteismo anche alle forze di polizia e alla forze armate: poliziotti, carabinieri e militari nei primi dieci giorni di malattia avranno il salario tagliato dagli accessori e dalle indennità  (in questi casi la parte più rilevante dello stipendio) e dovranno sottostare, se non hanno compiti definiti ambiguamente «operativi», alla visita medica post-festività .
Mentre ai travet si chiedono sacrifici e l’Ice viene soppressa, rispuntano tuttavia posti apicali: è il caso dell’articolo 18, comma 21, che prevede dopo la soppressione dell’ente di ricerca dell’Inail, l’Ispesl, il recupero del suo direttore generale con conseguente insediamento nell’ente controllante.
Sorprese amare nel mondo della scuola dove spariranno dai piccoli istituti circa mille vicepresidi, ma soprattutto suscita proteste la norma che declassa a bidello, o ad addetto alla segreteria, il docente dichiarato inidoneo per motivi di salute. Infatti gli insegnanti della scuola reputati dalle commissioni mediche non più idonei all’insegnamento verranno trasformati, entro 30 giorni dall’accertamento delle Asl, in impiegati della scuola: qualora non vi siano posti liberi come assistenti amministrativi o tecnici, oppure non dovessero presentare domanda di ricollocamento, verranno assorbiti d’ufficio da un’altra amministrazione pubblica.
Rispetto all’attuale normativa, il giro di vite introdotto dal governo è decisamente forte perché abbrevia i tempi ed introduce il trasferimento coatto: questo riguarderà  coloro che non presenteranno «l’istanza ivi prevista o la cui istanza non sia stata accolta per carenza di posti disponibili» e si concretizzerà  nel transito nei ruoli del personale amministrativo delle amministrazioni dello stato.


Related Articles

Niente più Tav, sostiene Lisbona

Loading

Il governo di centrodestra abbandona «definitivamente» il progetto

I fondamentalisti dell’economia

Loading

    All’epoca dell’Illuminismo, di Bacone, Cartesio o Hegel, in nessun luogo della terra il livello di vita era più che doppio rispetto a quello delle aree più povere. Oggi il paese più ricco, il Qatar, vanta un reddito pro capite 428 volte maggiore di quello del paese più povero, lo Zimbabwe. E si tratta, non dimentichiamolo, di paragoni tra valori medi, che ricordano la proverbiale statistica dei due polli.

No comments

Write a comment
No Comments Yet! You can be first to comment this post!

Write a Comment