Google consegnerà  ai pm l’archivio segreto di Bisignani

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NAPOLI — I magistrati di Napoli hanno rintracciato l’archivio segreto di Luigi Bisignani, l’uomo d’affari sospettato di essere alla guida della cosiddetta P4. Sono oltre cinquemila file ancora criptati che i responsabili di Google hanno «congelato» su richiesta dei pubblici ministeri in attesa che arrivi il via libera alla rogatoria sollecitata proprio per esaminarne il contenuto.
Tra i nuovi atti processuali depositati in vista dell’udienza di domani davanti al tribunale del Riesame— l’accusa ha fatto appello chiedendo di contestare l’associazione a delinquere allo stesso Bisignani, al parlamentare pdl Alfonso Papa e a un sottufficiale dei carabinieri— c’è la corrispondenza tra gli investigatori e i responsabili del motore di ricerca. Ma ci sono anche verbali di interrogatorio che rivelano come fosse l’assistente di Papa— quella Maria Elena Valanzano che potrebbe prendere il suo posto in Parlamento, in quanto prima dei non eletti — a mediare i rapporti tra lui e il premier Silvio Berlusconi. Le intercettazioni «pirata» Un sistema di mail spia che riusciva a intercettare il contenuto del computer con il quale entrava in contatto. Un sofisticato software che i consulenti scelti dalla Procura hanno scovato nel personal di Bisignani e della sua segretaria Rita Monteverde. In questo modo lo stesso Bisignani sarebbe riuscito a captare migliaia di documenti poi archiviati su due caselle di posta estere.
L’accusa ritiene che si tratti di informazioni riservate poi utilizzate nell’attività  di dossieraggio o per orientare le nomine e gli appalti. Una tesi che i difensori dell’uomo d’affari, gli avvocati Fabio Lattanzi e Gianpiero Pirolo, negano con decisione. In una nota trasmessa il 7 luglio i responsabili di Google assicurano di essere a disposizione della magistratura. La Guardia di Finanza conferma di aver ricevuto «un elenco di 114 fogli relativo alle caselle di posta elettronica “purge626@googlemail. com”e “tim11235@googlemail. com”» e la comunicazione di «aver provveduto al congelamento per un periodo di 90 giorni, estendibile per altri 90 giorni qualora venisse richiesto per iscritto» .
In una relazione trasmessa il 13 luglio scorso la società  incaricata di analizzare i computer ha invece confermato di essere «certa che dall’analisi del programma trovato a l l ’ i n t e r n o de l f i l e z i p “B i s i g n a -ni25092010_001. zip”(quello appunto “pirata”ndr) venivano prese informazioni formate e/o in corso di formazione dal computer in uso e spedite tramite Internet sulle caselle di poste elettroniche» e che «dall’analisi dei traffici dati sugli account che si potrebbero ottenere dai server di Google si potrebbe cercare di risalire sia ai pc che utilizzavano tale applicazione (consapevolmente o no) sia agli utilizzatori finali dei dati prelevati» . Una procedura che i magistrati hanno già  attivato. Gli appuntamenti con Berlusconi Agli atti è allegato il verbale di Santo Emanuele Mungari, un avvocato che compare in alcune intercettazioni telefoniche e che è stato convocato tre giorni fa.
Racconta il legale: «Ho conosciuto l’onorevole Papa nell’estate del 2009 tramite Maria Elena Valanzano, assistente dell’onorevole e mi fu presentata da Corrado Maria Daclon, segretario della fondazione Italia-Usa, attualmente presieduta dall’onorevole Rocco Girlanda, mentre prima c’era il senatore Malan. La Valanzano si mostrò interessata ad aderire alla fondazione “Avvocati della Libertà “che io stavo costituendo. L’onorevole Papa quasi ci impose di essere inserito nel comitato scientifico di tale fondazione… La Valanzano mi ha sempre detto che Papa aveva notevoli entrature e, una volta, che era molto legato a Bisignani e che Bisignani aveva un ottimo rapporto con il sottosegretario Letta. Con la Valanzano, dal momento che io sono un avvocato civilista, ci accordammo nel senso che il lavoro che avrebbe procurato attraverso le sue entrature politiche/ istituzionali lo avremmo curato insieme dal momento che anche lei è avvocato. Mi disse che anche lei conosceva Bisignani e che Papa era legato anche a Mastella. Mi fece capire che tramite l’onorevole Papa aveva ottenuto un contratto con la Selex di Finmeccanica. La Valanzano mi ha in più occasioni rappresentato che Papa, grazie alle sue entrature e ai suoi contatti, aveva fatto ottenere alla moglie, di cui ricordo solo il nome “Tiziana”— anche lei avvocato a Napoli — incarichi prestigiosi e molto remunerativi con grossi Enti, per esempio l’Eni» .
Racconta ancora Mungari: «La Valanzano mi ha sempre detto di avere lei un rapporto diretto con il presidente Berlusconi e che anzi, in più di un’occasione, era stata lei stessa a far ottenere all’onorevole Papa un appuntamento con il presidente. La Valanzano ancora mi ha detto diverse volte che lei stessa aveva cercato di accreditare l’onorevole Papa con il presidente Berlusconi il quale, invece, non sembrava tenere l’onorevole Papa in grande considerazione, attuando, anzi, nei confronti di Alfonso Papa un certo “ostracismo”. Dunque, sempre per quanto rappresentatomi dalla Valanzano, lei stessa si era spesa con il citato presidente Berlusconi dal momento che Papa teneva in particolar modo alla nomina di sottosegretario alla Giustizia e che pativa dell’”antipatia”mostrata da Berlusconi nei confronti di Papa. Tanto la Valanzano mi ha detto in più di un’occasione, sottolineando che ogni volta che doveva portare Papa da Berlusconi faceva una certa fatica dal momento che Berlusconi non aveva piacere a incontrarlo» .
Il contratto di Luda L’attività  dei pubblici ministeri continua ad essere focalizzata sui rapporti tra Bisignani, Papa e gli Enti pubblici. Ieri la Guardia di Finanza ha acquisito presso gli uffici dell’Ente tutta la documentazione relativa al contratto di assunzione di Ludmyla Spornyk, un’ucraina che viveva con Papa in una villa all’Olgiata e che avrebbe ottenuto il contratto grazie a Bisignani. Il 18 luglio scorso è stato invece interrogato Giancarlo Rossi, l’agente di cambio che fu coinvolto con Bisignani nell’inchiesta su Enimont.
Afferma il broker nel verbale: «Papa mi utilizzava come intermediario (in senso atecnico) nei suoi rapporti con Bisignani anche in relazione alla carriera politica… Il “Toscano”cui facciamo riferimento nelle conversazioni è sicuramente l’onorevole Denis Verdini. Con Papa parliamo di Bisignani e di Verdini dal momento che Papa voleva che Bisignani intervenisse su Verdini affinché conferisse un incarico di governo a Papa» .


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