Governo in pressing sui petrolieri “Frenate il prezzo della benzina”

Loading

ROMA – Il governo tenta di bloccare la corsa estiva dei carburanti prima dell’esodo di agosto. Il sottosegretario allo Sviluppo Economico, Stefano Saglia, ha convocato per mercoledì i rappresentanti delle compagnie petrolifere. L’obiettivo suo e del ministro Paolo Romani è fare “moral suasion” per bloccare la corsa della verde, che in molti distributori costa più di 1,6 euro. Secondo il monitoraggio del ministero lunedì si è raggiunto un prezzo medio nazionale di 1,577 euro al litro per la benzina senza piombo e 1,449 per il diesel. Le associazioni dei consumatori parlano esplicitamente di stangata e il Codacons ha calcolato che gli aumenti complessivi toccano i 500 milioni di euro. «Oggi – spiega l’associazione – un pieno di benzina costa oltre 10 euro in più rispetto allo stesso periodo del 2010, mentre per un pieno di gasolio occorre sborsare oltre 12 euro in più».
Le armi a disposizione per reagire sono poche: il governo sa che è stato l’aumento delle accise deciso il primo luglio a dare la stura agli aumenti, ma non si ritiene l’unico responsabile. Il peso del fisco italiano sui carburanti non è il più alto d’Europa, mentre lo è il costo all’ingrosso dei prodotti petroliferi raffinati. Un’anomalia conosciuta da tempo come “stacco Italia” ovvero la differenza tra il prezzo industriale dei carburanti (senza considerare le tasse) tra il nostro paese e il resto d’Europa.
I motivi di questo ulteriore peso per gli automobilisti italiani a vantaggio dei petrolieri sono dibattuti da lungo tempo (numero delle raffinerie, nodi della distribuzione e del trasporto del carburante), sta di fatto che in questi giorni lo “stacco” segna un nuovo record: 5,8 centesimi di euro per la benzina. Un valore quasi doppio dei 3,4-3,8 centesimi fatti registrare in media negli ultimi 3 anni. Una media che racchiude delle oscillazioni anche vigorose, sensibili alle stagioni e all’andamento della domanda.
Saglia chiederà  di fare uno sforzo e ridurre il gap dal resto d’Europa, ma anche velocizzare gli effetti positivi in arrivo sul prezzo finale: il petrolio che dai picchi di 110 dollari è sceso a 95 dollari. Va detto nulla di questi cali si è ancora visto nelle quotazioni internazionali della benzina e del gasolio, cresciute rispettivamente del 18,5% e del 17,9% in sei mesi. Per questo il dibattito si concentrerà  sul confronto con gli altri paesi di Eurolandia: i prezzi attuali dimostrano che le compagnie stanno massimizzando i guadagni nelle settimane dell’esodo estivo degli italiani. La richiesta sarà  netta: fermarsi evitando un ennesimo ritocco che tradizionalmente annuncia l’arrivo dei fine settimana di agosto e poi velocizzare il prevedibile ripiego di fine estate. L’obiettivo realistico è ridurre di 3-5 centesimi in un mese.
Saglia farà  pesare il fatto, non avendo l’esecutivo nessun potere coercitivo, che le compagnie petrolifere hanno comunque incassato nel decreto-manovra la riforma del mercato dei distributori che dà  una spinta alla liberalizzazione dei punti vendita e la possibilità  di procedere alla razionalizzazione dei distributori più volte richiesta da Eni e soci e che porterà , grazie a un fondo indennizzi appositamente creato, alla chiusura nei prossimi mesi di 1500 punti vendita non più redditizi.


Related Articles

G8, i superpoliziotti agli arresti 13 anni dopo l’orrore della Diaz

Loading

“Meglio tardi che mai, ora le scuse”. Rifiutati i servizi sociali, dovranno scontare i domiciliari  

Lavoro minorile, Unicef: “Mansioni pericolose per 115 milioni di bambini”

Loading

Giornata mondiale contro il lavoro minorile. “Il lavoro minorile mina sistematicamente i progressi per il raggiungimento degli Obiettivi di Sviluppo del Millennio”. Oggi a Firenze la firma di un protocollo con il Garante dell’infanzia

Omicidio Ferulli, chieste condanne pesanti per gli agenti di polizia

Loading

Il pm del tribunale di Milano, Gaetano Ruta, ha chiesto sette anni di carcere per i quattro poliziotti che tre anni fa uccisero Michele Ferulli. L”uomo è morto di infarto in seguito alle percosse, documentate anche da un filmato girato da una telecamera. La figlia Domenica: “Non ci sentiamo più soli, lo stato è dalla nostra parte. Spero che vengano condannati e che non portino più la divisa”

No comments

Write a comment
No Comments Yet! You can be first to comment this post!

Write a Comment