I nomadi entrano nel Palazzo

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L’avventura della giunta Pisapia è appena cominciata ed è per questo che il bicchiere tutto sommato è sempre mezzo pieno, tanto più se a fare notizia sono i nomadi. Invece di essere presi a calci, per la prima volta dopo decenni sono stati ricevuti a Palazzo Marino per illustrare finalità  e contenuti della «Consulta Rom», un nuovo organismo di autorappresentanza che dovrebbe dialogare con il Comune di Milano dopo che da quelle stanze sono stati ordinati più di 500 sgomberi dall’ex vicesindaco De Corato. Una cosa inimmaginabile solo fino a qualche settimana fa. «Se noi siamo un problema – hanno detto i rappresentanti dei rom – allora siamo anche parte della soluzione, vogliamo il dialogo». E possibilmente evitare sgomberi in assenza di soluzioni alternative.
La «Consulta Rom», come era prevedibile, ha scatenato alcune polemiche di bassa lega (sarebbero nate delle consulte di cittadini «padani» che abitano nei pressi dei campi rom), tanto che il vicesindaco Maria Grazia Guida ha frettolosamente preso le distanze dicendo che non si tratta di un’iniziativa di Palazzo Marino. Va bene, ma la sostanza è (quasi) la stessa, perché a fare gli onori di casa ci ha pensato Basilio Rizzo, un veterano in quota a Fds che adesso siede sulla poltrona della presidenza del consiglio comunale. «Vorrei che questo palazzo diventasse la casa di tutti i milanesi, senza distinzioni, è con questo spirito che ho offerto spazio e ne sono orgoglioso». Quanto alla pacata presa di distanza di Maria Grazia Guida, «il vicesindaco ha ragione, qui non si esprime la posizione dell’amministrazione comunale, ma credo che le voci che vengono dalla città  abbiano pari ruolo con quella del governo della città ».
Fin qui tutto bene, ma se le intenzioni sono buone è inutile precludersi uno sguardo al bicchiere mezzo vuoto. Intanto, la nuova giunta Pisapia ha già  affettuato qualche piccolo sgombero già  programmato da tempo; inoltre tutti sanno che la «Consulta Rom» non rappresenta tutte le realtà  rom e sinte presenti sul territorio. Di più. Le comunità , tra cui alcune realtà  storiche, sono divise tra loro per quanto riguarda rivendicazioni ed obiettivi. Insomma, la situazione a Milano resta complicata e piena di ostacoli, ma siccome è presto per tirare le somme, ci piace credere che prima o poi ci saranno evidenti cambi di rotta, con o senza la mediazione della nuova meritevole Consulta Rom.
In un campo a Roma le prime elezioni
Stando a quanto dice l’assessessore capitolino alle politiche sociali, Sveva Belviso, si tratterebbe di una prima assoluta in Europa. La prima volta che in un campo rom si aprono le urne per scegliere i rappresentanti ufficiali di un organo che avrà  il mandato di dialogare con il Campidoglio. L’esperimento si è tenuto nel campo rom autorizzato di via Salone, dove si sono messe in fila 360 persone per eleggere 5 rappresentanti tra 8 candidati. Le elezioni verranno replicate anche negli altri campi della capitale.


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