Piano nomadi, “risorse usate per costruire spazi di segregazione”

Loading

ROMA – “Il Piano Nomadi, nella sua formulazione attuale, rappresenta il reiterarsi di una politica fondata esclusivamente su sgomberi forzati e sulla realizzazione di aree in cui non vengono rispettati i diritti umani, in particolare quello dell’infanzia”. Così l’Associazione 21 luglio per l’ennesima volta boccia il piano presentato il 31 luglio 2009, presso il villaggio attrezzato di via di Salone, dal ministro dell’Interno Roberto Maroni, il sindaco di Roma Gianni Alemanno, l’assessore ai servizi sociali Sveva Belviso e il prefetto Giuseppe Pecoraro. “Il progetto avrebbe dovuto coinvolgere 6.000 rom e sinti attraverso la costruzione di 13 villaggi attrezzati – spiega l’associazione -, luoghi in cui si sarebbe coniugato il valore della ‘sicurezza’ con quello della ‘solidarietà ‘ per la costruzione di percorsi volti a dare autonomia ai soggetti interessati” e invece, aggiunge l’associazione, Amnesty International lo ha definito “causa di violazioni dei diritti umani e di violazioni degli obblighi internazionali dell’Italia in materia di discriminazione”.

Le nuove critiche dell’associazione giungono a pochi giorni dal compimento dei due anni dall’avvio del piano e con un comunicato preannuncia un nuovo studio sull’impatto che ha avuto sulla comunità  rom e sinti. Per l’associazione, “gran parte delle risorse economiche previste non sono state utilizzate per progetti di inclusione sociale bensì per il mantenimento e la costituzione di spazi di esclusione e segregazione dove la comunità  rom è perimetrata e sorvegliata e dove tutto, a partire dai dispositivi di controllo, risultano essere strumenti di mortificazione della dignità  umana”. Secondo l’associazione “il Piano Nomadi, contrariamente a quanto era stato assicurato dalle autorità  e malgrado l’ingente utilizzo di denaro pubblico, non consente la realizzazione di efficaci politiche abitative e non sviluppa progetti significativi di inclusione sociale”. A rendere ancora più complesso il quadro, la questione degli sgomberi avvenuti nella capitale dall’avvio del piano ad oggi. “Ha destato particolare preoccupazione – spiega l’associazione – l’impatto che gli sgomberi forzati e i trasferimenti hanno avuto sulla regolare frequenza scolastica dei minori rom per i quali il diritto all’istruzione è risultato più volte violato. Sia nei “villaggi attrezzati”, sia nei centri di accoglienza la salute, soprattutto quella dei minori, è posta a serio rischio da condizioni igienico-sanitarie che si sono rivelate critiche”.  (ga)

 

© Copyright Redattore Sociale


Related Articles

Contratti fantasma e super-conguagli ecco la giungla italiana delle bollette

Loading

Cittadinanzattiva ha censito i reclami delle famiglie: il 30% riguarda gas, elettricità, rifiuti e acqua

RDC. Epidemia di Ebola, il secondo vaccino stende il ministro della Sanità

Loading

Repubblica democratica del Congo. L’epidemia colpisce anche la politica a Kinshasa. Oly Ilunga lascia in polemica con il presidente Tshisekedi e attacca la J&J: «Hanno nascosto informazioni». È giallo sulla disponibilità dei farmaci

”Street”, il progetto per l’inclusione sociale in Europa del Cilap Eapn Italia

Loading

Parte in questi giorni la nuova iniziativa, proposta in collaborazione con 33 partner, sia privati che istituzionali. Prevede una campagna

No comments

Write a comment
No Comments Yet! You can be first to comment this post!

Write a Comment