Aig accusa Bank of America Maxi causa da 10 miliardi

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Il colosso delle assicurazioni American International Group (Aig) intende citare in giudizio Bank of America (BofA) per chiedere un risarcimento delle perdite causate da centinaia di titoli garantiti da mutui, e acquistati prima del crollo del mercato immobiliare a stelle e strisce.
BofA e la controllata Merrill Lynch avrebbero tenuto nascosto il rischio reale relativo ai subprime utilizzando documenti falsi. L’obiettivo dell’accusa è di ottenere un rimborso per oltre 10 miliardi di dollari su investimenti per 28 miliardi di dollari. Una cifra che, se confermata, sarebbe il risarcimento più alto mai pagato fino a oggi a un singolo investitore, scrive il New York Times. Ma Aig non sarebbe sola. Il gigante assicurativo americano salvato dal collasso (e nazionalizzato all’80%) con un’iniezione federale da 182 miliardi di dollari pubblici nel settembre 2008, fa parte di un gruppo crescente di società  private che ha intrapreso azioni legali, convinto di aver ricevuto comunicazioni fuorvianti dalle banche sulla sicurezza dei titoli durante gli anni del boom immobiliare Usa. In tutto non meno di 90 cause per Cds (Credit default swaps, i derivati che assicurano contro il fallimento di una controparte) con richieste fino a 197 miliardi di dollari, secondo lo studio di consulenza legale McCarthy Lawyer Links, scrive il quotidiano newyorkese.
BofA non sarebbe poi l’unico istituto coinvolto. Aig intende citare in giudizio anche altri colossi del credito come Goldman Sachs, JpMorgan Chase e Deutsche Bank. E sul banco degli imputati ci sarebbe anche il dipartimento della Giustizia di Washington, complice di uno scarso interesse nei confronti degli investitori vittime dello tsunami finanziario del 2008. Che sarebbero stati lasciati soli con le loro perdite. In ogni caso non è semplice perseguire addebiti penali su questo genere di vicende finanziarie così complesse. E parecchie altre inchieste potrebbero a breve essere chiuse proprio perché il dipartimento di Giustizia è coinvolto in trattative sempre più serrate tra grandi banche e magistrati per rendere gli istituti finanziari «immuni» da questo genere di rivendicazioni.
Naturalmente il botta e risposta tra i due contendenti (al di fuori dell’aula del tribunale) al momento porta a un nulla di fatto. BofA respinge le accuse: Aig è un investitore «molto ben informato» dice Lawrence Di Rita, portavoce del gigante bancario, «che ha inseguito senza sosta alti rendimenti e profitti. Le perdite subite sono esclusivamente attribuibili ai suoi errori». Non è d’accordo Mark Herr, portavoce di Aig, che ha risposto: «La reazione di Bank of America è deludente ma prevedibile. Gli investitori, per quanto esperti, avevano il diritto di essere informati dalla banca sul rischio associato ai titoli acquistati».
Intanto in una giornata in caduta libera per Wall Street, Bank of America crolla di oltre il 16%, ai minimi da aprile del 2009. Ma anche Aig non è da meno. E vicino alla chiusura dei mercati lascia sul terreno oltre il 9%.


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