Dolomiti invase dalle Harley ed è lite tra i sindaci delle valli

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Sembra che il camoscio della Val di Fassa mal sopporti il ruggito del motore bicilindrico delle Harley Davidson. E che l’aquila reale finirà  per spostare nido e aquilotti altrove, dopo il passaggio rumoroso della carovana dei mille centauri attesi sulle Dolomiti tra una settimana. Conseguenze tutt’altro che esagerate – secondo gli ambientalisti più duri e puri – del “Legend OnTour”. Per il raduno europeo organizzato per il prossimo weekend dalla Harley Davidson di Bolzano, arriveranno bikers italiani e dall’Austria, dalla Germania e dalla Svizzera. C’è chi li aspetta, ingolosito dall’indotto. E c’è chi invece li considera inopportuni e vede tutta l’operazione come uno sfregio fatto a queste montagne patrimonio dell’Unesco.
In effetti, l’evento si presenta molto “aggressivo” fin dal manifesto. Un harleysta in giubbotto nero di pelle in sella alla moto guarda l’orizzonte. Davanti a lui, un mega tir tutto cromato, hangar e altre motociclette. Il programma. Sabato 27 ritrovo in mattinata all’Harley Village a Canazei, un tendone di 1600 metri quadrati con bar, musica live e 15 Harley da testare gratis. Ore 19 stunt show. Ore 21 aperitivo con spaghettata. Si replica il giorno dopo. Non proprio un “pacchetto relax” per famiglie. A spaventare è l’evento clou: il giro dei quattro passi attorno al massiccio del Sella. Una processione rumorosa di centinaia di Harleysti, tutti in fila a sgasare lungo salite e discese altamente panoramiche. Una goduria, per chi va in moto. Un incubo, per chi già  sente il boato dei motori rimbalzare nella valle. Come Michil Costa, albergatore di Corvara, pasionario ambientalista. Pochi giorni fa ha inscenato un corteo funebre al Passo delle Erbe per protesta contro la costruzione di una strada. Dopo aver saputo del “Legend On Tour” ha scritto alla Fondazione Dolomiti Unesco chiedendo di prendere posizione contro il motoraduno. Sull’Alto Adige, quotidiano locale, ha spiegato perché. «L’impatto ambientale sarà  pesante sulla nostra fauna a causa del rumore e dello smog. I camosci si spaventeranno a morte. Vogliono trasformare le Dolomiti in Las Vegas. Dovremmo invece aprire un nuovo capitolo di turismo trendy, lieve, fatto di cultura e salute, silenzio e biciclette. Cosa c’entra un evento il cui motto è “più rumore, più forte, più grande”?».
E pensare che la Harley Davidson ha anche provato a brevettarlo quel rumore, definito in inglese con l’onomatopeico “potato-potato”. «Caratteristica esclusiva del nostro motore bicilindrico a v», sostengono. Di sicuro è musica per le orecchie di chi spera di vedere un po’ di movimento negli alberghi e nei ristoranti (anche se per ora non ci sono molte prenotazioni). La Val di Fassa ha 55 mila posti letto e il tutto esaurito solo per una settimana all’anno, in inverno, a cavallo della Befana. Ha numeri da turismo di massa, a differenza delle sorelle più chic Val Gardena e Val Badia (20 mila posti letto ciascuna). «Non possiamo perdere certe occasioni – spiega Andrea Weiss, direttore dell’Apt della Val di Fassa, sponsor del motoraduno – devono essere le province di Trento, Bolzano e Belluno a decidere se e come limitare il gran traffico estivo sui passi delle Dolomiti. Per adesso non possiamo fare diversamente». E il santo riposo degli aquilotti? «Se il problema è il danno agli animali, allora vietiamo anche i fuochi d’artificio a capodanno, chiudiamo le strade, limitiamo i voli degli elicotteri di soccorso. Non credo sia possibile. La nostra economia non si sostiene solo con gli alpinisti e i ciclisti».


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