Forte terremoto al largo di Fukushima nessun ulteriore danno alla centrale

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Un uomo sparge disinfettante sulle rovine di un villaggio distrutto dal sisma dell’11 marzo TOKYO – Il Giappone è tornato a tremare: un forte terremoto di magnitudo 6.8 è stato registrato alle 14.36 ora locale (le 7.36 in Italia) al largo delle coste di Miyagi e Fukushima. L’Agenzia meteorologica giapponese ha lanciato l’allerta tsunami per onde anomale fino a 50 cm di altezza, allerta revocata meno di un’ora dopo. Molta la paura e l’apprensione, ma non si registrano danni a persone o cose.

L’epicentro della scossa è stato localizzato a circa 80 chilometri dalla costa e a 20 chilometri di profondità , non lontano da quello del sisma dell’11 marzo scorso, che aveva devastato la provincia, causando oltre 20mila vittime. La tv pubblica Nhk ha riferito che la centrale nucleare di Fukushima, gravemente danneggiata dal terremoto di cinque mesi fa, non ha subito ulteriori danni. La Tepco, la società  di gestione dell’impianto, ha precisato che tutto il personale al lavoro per le riparazioni e la bonifica del sito è stato fatto sgomberare per precauzione, ma ha assicurato che non sono state riscontrate particolari anomalie di funzionamento, specie per quanto riguarda i sistemi di raffreddamento dei reattori.

La tv pubblica ha riferito che i treni proiettile ‘shinkansen’ da Tokyo per Niigata e Yamagata si sono fermati, seguendo le procedure di sicurezza, fino a quando non è stato revocata l’allerta tsunami. La violenza del sisma è stata tale che anche nella capitale gli edifici più alti hanno oscillato per lunghi terribili istanti.

Secondo l’Agenzia meteorologica, si è trattato di una scossa “di assestamento legata al potente sisma dell’11 marzo scorso”, fenomeno che dovrebbe proseguire ancora per diversi mesi. Prima del sisma di magnitudo 6.8 nella vicina prefettura di Iwate ce n’era stata un’altra alle 13.51 (le 6.51 italiane) di 4.4 gradi nella vicina prefettura di Iwate. E dopo se ne è registrata una di 4 gradi nella prefettura di Miyagi.

Per la prima volta televisioni e media hanno adottato le nuove disposizioni per uniformare su scala nazionale l’informazione relativa all’allerta tsunami. Ogni emittente, basandosi su una cartina del Giappone di colore grigio chiaro, è tenuta a segnalare in viola le coste interessate dall’allarme di onde anomale oltre i 3 metri, in rosso sotto i 2 metri e in giallo fino a 50 cm. Le modifiche, che escludono che i colori possano lampeggiare, sono state messe a punto tenendo conto dei 3,2 milioni di cittadini con problemi di daltonismo e degli 1,5 milioni con disturbi alla vista, quali cataratte.


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