San Raffaele, pista del petrolio

Loading

MILANO— Il petrolio dell’Azerbaigian e un appartamento a Segrate. Amicizie e affari all’ombra del San Raffaele. Le piste investigative— battute per scovare le radici del miliardo di debiti che ha inguaiato il colosso sanitario — sono ad ampio raggio. Da una parte un fiduciario svizzero sarebbe il custode dei proventi realizzati dai vertici del San Raffaele con l’oro nero azero. Dall’altra gli archivi del catasto fanno emergere che la fedelissima di don Luigi Verzé (una di quelle che vive in comunità  nella Cascina a fianco del San Raffaele) a febbraio 2011, un mese prima dell’annuncio di insolvenza del gruppo ospedaliero, compra un appartamento a Segrate da 650 mila euro.
Un anno fa, il 14 marzo 2010, alla festa per i 90 anni, il fondatore del San Raffaele raccolse gli auguri di tantissimi amici e personalità . Era l’omaggio a un uomo che, a prescindere dalla crisi attuale, insieme con Mario Cal ha creato dal nulla un polo ospedaliero e della ricerca di livello europeo.
C’era il premier Silvio Berlusconi, ministri, cardinali. Arrivò anche una bella signora dal Mar Caspio, Mehriban Aliyeva. Non una «sciura» qualsiasi ma nientemeno che la first lady della Repubblica dell’Azerbaigian. Il marito è il presidente-padrone Ilham Aliyev succeduto al padre Heydar, nel 2003, con modalità  quasi dinastiche. Lì per lì, con lo show Berlusconi-don Verzé e tanti vip, pochi si sono chiesti che cosa ci facesse la signora Aliyeva arrivata da così lontano. Tanto più che non ci sono ospedali del San Raffaele in Azerbaigian. C’è petrolio, tanto petrolio. I pozzi sono la principale fonte di reddito. E Ilham Aliyev con la moglie erano in stretti rapporti con don Verzé e molto amici del vice, Mario Cal, il manager che si è suicidato il 18 luglio.
Più volte Cal è stato ospite a Baku, la capitale azera, e trattato come un capo di Stato. Da questa relazione sarebbero nati anche affari privati e riservati, gestiti da un fiduciario svizzero che opererebbe a Lugano attraverso veicoli societari. Cointeressenze in pozzi petroliferi, secondo indiscrezioni tutte da provare. Che, però, sarebbero già  arrivate all’orecchio dei consulenti della Santa Sede (subentrata nel cda della Fondazione Monte Tabor che guida il gruppo) e della Procura. C’è la pista azera, e sono da eliminare le ombre sull’affaire immobiliare che vede per protagonista Raffaella Voltolini, 61 anni, una delle Sigille per eccellenza di don Verzé. È lei che il 7 febbraio acquista un appartamento (più box) in via Fratelli Cervi, sei vani all’interno della cosiddetta residenza alberata di Segrate (a due passi dall’ospedale).
 I 650 mila euro sono stati versati con otto assegni circolari, emessi da quattro banche diverse: due provengono dall’istituto di credito che ha concesso il mutuo da 320 mila euro, ma gli altri pagamenti? Fanno, davvero, riferimento ai conti correnti della Voltolini o sono da ricondurre alle casse ormai vuote della Fondazione Monte Tabor? Un altro interrogativo a cui dare risposta.


Related Articles

LA DECADENZA NEL PALLONE

Loading

VA VIA perché Berlusconi, «al quale sarò sempre fedele», permette a Barbara di insolentirlo, e tollera che gli dia pubbliche lezioni di Milan una delle tante sue ereditiere, la cui expertise calcistica è un ex fidanzato giocatore esibito sui rotocalchi.

Da Pisanu a Bertolini: i transfughi senza posto

Loading

 Lasciati i vecchi partiti per puntare su Monti, non saranno in Parlamento

No comments

Write a comment
No Comments Yet! You can be first to comment this post!

Write a Comment