«Non portarle alte perché noi non siamo alti»

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BARI — Si erano conosciuti durante l’estate, agosto 2008, in Sardegna. Era stata Sabina Began a presentarli. E all’inizio aveva continuato a essere il punto di contatto tra Silvio Berlusconi e Gianpaolo Tarantini. Ma poi il presidente e l’imprenditore si sono incontrati di nuovo al matrimonio della parlamentare pugliese del Pdl Elvira Savino, celebrato a Roma agli inizi di settembre e in quell’occasione Tarantini è riuscito a lasciare il proprio numero di telefono. Il 19 settembre 2008, pensando di chiamare un’altra persona, Berlusconi contatta Tarantini. È un errore, ma da quel momento i contatti e le frequentazioni tra i due diventano quasi giornalieri in una girandola di serate, feste, viaggi che va avanti fino al maggio 2009. Un’amicizia che fa presto a stringersi, visto che il 22 settembre Tarantini già  chiama per organizzare un incontro la sera successiva e propone di portare «Carolina Marconi, con Francesca e altre due amiche».
Berlusconi: «E quindi quanti saremmo?».
Tarantini: «Saremmo in cinque, io con queste quattro».
Berlusconi: «E posso portare qualche ragazza anch’io?».
Tarantini: «Sì, come no».
Berlusconi: «Allora combiniamo, faccio venire la musica, Gemma per cantare. Facciamo alle nove e mezza».
Tarantini: «Nove e mezza palazzo Grazioli».
L’angioletto per la schiena
Il 23 settembre Tarantini chiama Berlusconi che dice di avere problemi alla schiena e gli propone: «Le mando un angioletto così le faccio passare il colpo della strega». Berlusconi «parla della soddisfazione che ha provato nell’approvare la Finanziaria».
Berlusconi: «Stasera?».
Tarantini: «Siamo in sei compreso me, io e cinque ragazze».
Berlusconi: «Benissimo, non allargherei molto, porterei una, due, tre ragazze da parte mia. Poi facciamo venire i cantanti che sono tutti bravi, le due cantanti cubane, la Gemma, un’altra cantante, non lo so che cosa dici se chiamiamo anche Rossella che c’ha una ragazza che canta in Vaticano molto brava? È anche molto simpatica e magari invitiamo anche Fabrizio Del Noce il direttore della fiction della Reteuno della Rai… Così le ragazze sentono che c’è qualcuno che ha il potere di farle lavorare».
Tarantini: «Benissimo, perfetto».
Un’ora dopo Tarantini richiama: «Presidente scusi, solo per dirle che mi ha chiamato Francesca e chiedeva se poteva portare due amiche molto carine».
Berlusconi: «Molto belle?».
Tarantini: «Molto belle, sta in palestra con queste due».
Berlusconi: «Io penso di sì. Noi siamo messi così come uomini tu, io poi Carlo Rossella presidente di Medusa e Fabrizio Del Noce direttore di Raiuno e responsabile di tutta la fiction Rai… Sono persone che possono far lavorare chi vogliono… Ecco quindi le ragazze hanno l’idea di essere di fronte a uomini che possono decidere del loro destino… Ecco l’unico ragazzo sei tu, gli altri sono dei vecchietti però hanno molto potere».
Tarantini: «Va bene».
Berlusconi: «… Io ho due bambine piccole che è tanto che non vedo per cui una fa la giornalista in Rai, in Mediaset allo sport è una napoletana molto simpatica, molto dolce. Un’altra è una bambina di ventun’anni brasiliana che mi ha pianto al telefono dicendomi che l’avevo dimenticata e allora la faccio venire…».
«C’ho otto donne nuove»
Il 27 settembre 2008 si organizzano per andare a vedere la partita. Tarantini propone una festa nell’hotel Principe di Savoia «nella suite con una grande piscina».
Berlusconi: «Ma è una cosa impegnativa… cosa dici?».
Tarantini: «No, se si avvisano riescono… Sono bravi loro».
Berlusconi: «Sì lo so mi sembra un po’ impegnativa poi non è che siamo così tanti. Perché tu volevi fare la cena e qualcos’altro?».
Tarantini: «Secondo me (ride) non lo so poi».
Berlusconi: «Si potrebbe fare una cosa ad Arcore a casa mia… Un dopo cena a casa mia».
In quei giorni c’è una girandola di telefonate. Si sentono il giorno del compleanno del capo del governo, il 29 settembre.
Tarantini: «Allora giovedì?».
Berlusconi: «Te lo posso confermare domani perché m’è venuta un’emergenza…».
Tarantini: «Ancora auguri e un abbraccio grande».
Berlusconi: «Grazie mille. Tu avevi preso quelle due rumene, no?».
Si parlano nuovamente il primo ottobre.
Tarantini: «Allora io ho sentito Carolina Marconi e lei ha detto che le farebbe tantissimo piacere perché rientrava oggi da Londra e poi ci sarebbe una mia amica di Londra che è molto bella, giovanissima ventuno anni e poi non so se Graziana».
Berlusconi: «Ma no, sai com’è, meglio stare su una sola che io sono messo un po’ male adesso, ti devo dire la verità  perché mi stanno caricando di un mare d’impegni e questa settimana è terribile perché poi tra l’altro sabato mattina ricevo il Papa al Quirinale insieme al capo dello Stato, sabato pomeriggio sono io a Parigi con Sarkozy e la Merkel e con Gordon Brown domenica sera parlo a Milano, alla festa di quelli di Alleanza nazionale sono messo malissimo… È domani sera perché io ho anche la possibilità  di chiamare la Francesca».
Tarantini: «Io Carolina posso dare conferma».
Berlusconi: «Sì però non è che poi posso restare con Francesca e lei va a casa… Sono da separare le due perché sono due obiettivi importanti… E quindi non si possono mettere insieme… Magari dopo, ma prima no».
Il 5 ottobre 2008 Berlusconi racconta di un incontro avvenuto la sera prima in un locale milanese.
Berlusconi: «Senti che voce, perché ho tenuto banco fino alle sei e mezza con il locale che si è fermato… Tutti ‘sti ragazzi intorno che ho invitato a fare gli imprenditori, gli ho raccontato un mare di cose… Sulla Cina erano lì che pendevano dalle mie labbra e delle donne a gogo! Io ho preso otto numeri, ma ce n’erano di più».
Tarantini: «Ma dov’è stato?… Ah, l’Eleven…».
Berlusconi: «Naturalmente mi hanno offerto tutto, champagne a go-go, il proprietario è diventato matto e c’è stata una roba, ma una cosa di brasiliane, russe, italiane… C’ho qui otto numeri di donne nuove! Purtroppo non c’è il tempo, perché adesso andare in giro fai così e tanghete! Va bene, ma gua… a Napoli, non ti dico a Napoli che cosa succede, quando io vado lì sono ormai santo veramente… Per la Arcuri bisogna trovare un’altra serata… C’ho tanti impegni internazionali… Adesso vado in America…».
Tarantini: «Ci vediamo l’otto».
Berlusconi: «Ci vediamo l’otto per andare prima a vedere il Bagaglino!… Se tu hai una ragazza da portare, due ragazze, tre ragazze… Per favore non pigliamole alte come fa questo qui di Milano perché noi non siamo alti».
Tarantini: «Ha visto le mie come sono!».
Berlusconi: «Devono essere tutte come la Graziana!».
Tarantini: «Va bene! Io ne porto un paio, due o tre le porto!…».
Berlusconi: «Ne abbiamo tante, però lì ce ne sono di nuove».
Tarantini: «E vabbè, abbondiamo!».
«Poi ce le prestiamo»
Il 10 ottobre, nuove trattative.
Berlusconi: «Ieri sera bene mi sembra?».
Tarantini: «Bene, una bellissima serata, perché eravamo pochi, tranquilli, poi eravamo stanchi pure».
Berlusconi: «Sì forse per tutte quelle, son troppe. Al massimo averne due a testa, però adesso voglio che abbia anche tu quelle tue, altrimenti mi sento in debito… Scusa portale per te che poi io mi porto le mie».
Tarantini: «Va bene».
Berlusconi: «Poi ce le prestiamo… Insomma la patonza deve girare…».
E dopo una settimana Berlusconi dice a Tarantini che gli farà  sapere «se possono aggregarlo alla squadra per Pechino», Tarantini dice che «gliene sarebbe grato».
Il 21 ottobre, è quasi mezzanotte e mezza e c’è una lunga telefonata coperta da numerosi «omissis». Tarantini lo lusinga: «Presidente ormai mi chiamano 30, 40 donne, vogliono venire tutte…». Un’ora dopo i due si sentono di nuovo e Berlusconi esamina tutte le ragazze per la serata.
Il 13 novembre c’è un incontro tra i due e una settimana dopo fa il suo ingresso sulla scena Marysthell Polanco, che dopo un anno si trasferirà  all’Olgettina.
Berlusconi: «La trottola è arrivata… È tornata a Roma… Vabbè ho bisogno di vederti per una cosa se per caso sei ancora in giro a spasso e vuoi fare un salto a bere una cosa da me tra un quarto d’ora sono a casa».
Tarantini: «Tra un quarto d’ora sono da lei».
Il 20 novembre il contatto è invece solo telefonico.
Tarantini: «Vogliamo organizzare una cena?».
Berlusconi: «Sono impegnato».
Tarantini: «Avevo un’amica che volevo presentarle».
Berlusconi: «Sei pieno di amiche, vabbè complimenti».
Tarantini: «Ma quella di ieri era da vedere, incredibile, sa quella che ha vinto “miss Roberta”, quella dell’intimo».
Berlusconi: «Il culetto d’oro di miss Roberta».
Tarantini: «Bravo… Mulatta, bellissima 22 anni… Fantastica… Marysthell… Fa la trasmissione con Gene Gnocchi e ora passa con Chiambretti… Bella, simpatica, ma poi dolce, alla mano».
Berlusconi: «Stia attenta a Chiambretti, diglielo!».
«Le passo l’Arcuri»
Capita spesso che Tarantini chiami Silvio Berlusconi mentre è in compagnia delle ragazze.
Tarantini: «Presidente le passo una persona che la vuole salutare a volo» (passa il telefono a Manuela Arcuri).
Arcuri: «Vabbè, sono avvilita… Avevo un numero vecchio che non funziona più, avevo mandato un messaggino di auguri al compleanno senza risposta ovviamente, quindi ho detto a Gianpi: “Senti come facciamo che qui mi ha abbandonato completamente il presidente?”. Sono Manuela».
Berlusconi: «Ciao, tutto bene?».
Arcuri: «Tutto bene, ma hai cambiato numero e non mi dici niente?».
Berlusconi: «E lo so, ma qua mi controllano tutto e quindi francamente mi fanno fare delle cose che non sono normali, quindi può darsi che abbia avuto qualche defaillance, ti prego di scusarmi. Come stai? Spero di vederti presto».
Arcuri: «Presto organizziamo… I primi di dicembre, quando facciamo».
Berlusconi: «Adesso non c’ho qui l’agenda».
Arcuri: «Vabbè dai, poi vedi, poi lo fai sapere a Gianpaolo, ma ti voglio vedere cantare eh?».
Berlusconi: «Va bene, sicuro».
I due parlano ancora un po’, poi lei ripassa il telefono a Tarantini e dopo qualche scambio di battute, Berlusconi chiede: «E questa era l’Arcuri, no?».
Dopo qualche minuto Tarantini lo richiama.
Tarantini: «Lei mi deve spiegare una cosa, ma alle donne cosa fa?… In tanti anni di amici, di frequentazioni che ho fatto, non ho mai visto uno che fa impazzire così tanto le donne, perché lei ora mi ha detto “è il mo sogno proibito”, ho detto basta, non dire niente più».
Berlusconi: (ride) «Va bene va, vediamo un po’…».
Tarantini: «Il siparietto con la Merkel l’altro giorno è stato bellissimo (ride) bellissimo veramente».
Berlusconi: «Eh quando fai un bilaterale bisogna studiare due o tre ore almeno per prepararsi il tutto… Va bene allora grazie di cuore».
L’aereo di Stato
Il 26 novembre Berlusconi decide di imbarcare Tarantini e le sue amiche sul volo presidenziale Roma-Milano. L’imprenditore lo chiama mentre è in compagnia delle ragazze e subito gli passa Marysthell.
Polanco: «Può essere… Due volte non riesco a vederti? Però ti vedo, ti ho in foto davanti a me».
Berlusconi: «Ma non ci credo che sei venuta due volte solo questa sera… Non lo sapevo ma allora mi dispiace molto perché vedi io a tempo perso faccio il primo ministro (ride) e me ne succedono di tutti i colori… Comunque adesso passami Gianpaolo che vediamo che si può fare».
Tarantini: «Presidente».
Berlusconi: «Gianpaolo senti, io purtroppo devo partire per Milano perché mi è successo un guaio su là  e devo essere là  domattina prestissimo e poi l’aereo c’è solo stasera, quindi purtroppo ho cambiato tutti i programmi… Se tu credi di poter arrivare qui adesso che vi offro che so, un gelato…».
Tarantini: «Sennò venivamo insieme a lei a Milano».
Berlusconi: «Vuoi venire… Se volete venire insieme a Milano si può».
Tarantini: (rivolgendosi a Marysthell) «Andiamo a Milano ora, vi va? Con l’aereo con lui?» (le interlocutrici rispondono di “sì”). «Va bene, se ci da mezz’ora, il tempo di fare la valigia veniamo».
Berlusconi: «Allora se volete venire, passate di qui se credi, mangiamo un gelato».
La serata si conclude evidentemente in maniera piacevole perché i commenti del giorno successivo sono molto favorevoli.
Berlusconi: «Ieri sera tutto bene?».
Tarantini: «Sono rimaste contentissime, Marysthell si è fissata che vuole venire in beauty farm».
Berlusconi: «C’è posto per tutti, quando vuole venire?».
Tarantini: «Le ho detto che l’avrei accompagnata io, magari quella è un po’ timida, poi io sabato mattina devo essere per forza a Bari sennò mia moglie, mi separo… Domani me la porto io insieme a Roma e così ci vediamo a Roma e decidiamo insieme… È impazzita su tutto, l’aereo, la casa, i filmati, i regali, la simpatia, le barzellette…».
«Invito Bertolaso»
Per la festa organizzata in vista del 2 dicembre, ci sono grandi preparativi. Il giorno precedente si mette a punto la lista degli invitati.
Tarantini: «Volevo darle conferma su tutto per domani… Manuela viene, con Francesca l’amica, poi Luciana…».
Berlusconi: «Quindi siamo io, te, più…».
Tarantini: «Francesca, Manuela, Luciana, siamo quattro o cinque».
Berlusconi: «Allora faccio venire Fabrizio Del Noce direttore della Raiuno».
Tarantini: «Sì benissimo».
Berlusconi: «Che fa comodo anche a Manuela, eccetera, poi faccio venire per la musica anche Apicella più Gavì che fa Sarkozy al Bagaglino… E poi non mi ricordo più chi avevo invitato, qualcuno vabbè basta e adesso vedo se c’è qualche ragazza da far venire…».
Tarantini: «Vabbè presidente se riesce anche a chiamare Bertolaso, così lo coinvolgeremmo…».
Berlusconi: «Ecco! Mi sembrava che ci fosse qualcuno da chiamare… Sì, sì appunto, ecco vedi, Bertolaso ecco. Va bene, chiamo Bertolaso!».
In una conversazione del 10 dicembre ci sono numerosi passaggi coperti da «omissis».
Berlusconi: «Dopodichè sono… La Francesca vorrà  stare con me! Perché c’è stata l’altra volta».
Tarantini: «Ma non è detto! Non penso».
Berlusconi: «La Manuela Arcuri io gli faccio il filo, ma stasera non sono in forma! La Carolina… Non posso farmi vedere che sto con l’Arcuri e deludere la Carolina!».
Anche il giorno dopo discutono di argomenti che i magistrati hanno ritenuto di dover «coprire» mentre il 2 febbraio Tarantini chiede e ottiene un passaggio da Milano a Roma sull’aereo presidenziale. Tre giorni dopo Berlusconi spiega che per una cena «con il mio amico Rossella ho chiesto alle nostre due ospiti di ritornare».
Tarantini lo chiama sul telefono personale anche il 10 febbraio alle 23.30, «per bere una cosa con la mia amica Letizia», ma Berlusconi spiega che «sto con Mubarak, si lavora sempre tanto» e poi aggiunge: «Mi dispiace tanto».
«Arcuri cancellata»
Il 12 febbraio Tarantini racconta di «una tragedia» tra l’Arcuri e Francesca Lana.
Berlusconi: «Mamma mia mi dispiace, perché se Francesca voleva restare… Ma davvero loro fanno le cose in due? Boh».
Tarantini: «Sì però presidente non lo dica».
Berlusconi: «No, io non dico niente, io sono un tipo riservatissimo».
Tarantini: «No, ma erano organizzate, erano dieci giorni che stavano parlando… Si ricorda che la settimana scorsa abbiamo saltato?».
Berlusconi: «Va bene, non è che moriamo domani… Domani faccio con la Poli Bortone».
Tarantini: «Grazie, buonanotte».
Annotano gli investigatori riferendosi a una telefonata intercettata il 18 febbraio 2009: «Berlusconi parla dei suoi impegni politici, poi parlando di un’intervista rilasciata alle Iene da Manuela Arcuri, Berlusconi dice di essere rimasto deluso dalla stessa che testualmente «ha fatto la figura della tr…, una figura da prostituta di strada».
Tarantini: «Pensa che quella si era… Voleva star lì quella sera».
Berlusconi: «Meno male che non è stata qui, perché senno mi sarei sentito imbarazzato di essere andato con un tr… così. Vabbè cancellata».
Tarantini: «E vabbè ce ne sono tante».
Il 10 marzo Berlusconi è al Senato e chiede a Tarantini «di fare un po’ il padrone di casa con queste fanciulle». Il 12 si organizza una festa per la sera successiva e i due discutono sulle ragazze da invitare.


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