Il governo: stiamo lavorando Obiettivi accolti dalla Ue

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LUSSEMBURGO — I ministri finanziari dell’Ecofin hanno approvato le nuove regole di governance introducendo sanzioni per i Paesi dell’Eurozona con deficit o debito eccessivo. Ma, dopo la riunione a Lussemburgo, il ministro dell’Economia Giulio Tremonti ha respinto le preoccupazioni per un’Italia con il debito al 120% del Pil da ridurre verso il 60% e, a tarda sera, declassato da Moody’s. «Se guardate le tabelle dell’Fmi, l’Italia è tra tutti i Paesi uno dei pochissimi che ha un avanzo primario in crescita — ha dichiarato Tremonti —. È il doppio di quello della Germania. E c’è il pareggio di bilancio da conseguire nel 2013 e l’inserimento di questo principio nella Costituzione. Con il pareggio abbiamo la tenuta dei conti pubblici anche in assenza di crescita, sebbene l’ideale sia di avere anche la crescita». Il ministro ha ammesso che l’alto debito è un serio problema, che impone di avere «i conti in ordine» come priorità  assoluta. Anche Palazzo Chigi ha confermato che «il governo sta lavorando per centrare gli obiettivi di bilancio accolti positivamente e approvati dalla Commissione europea» e che la decisione di Moody’s «era attesa». Il leader del Pd, Pier Luigi Bersani, ha parlato invece di «mazzata» ammonendo che «la sfiducia rischia di tirarci a fondo».

Tremonti ha ribadito l’importanza della nuova governance «se vogliamo gli eurobond» come «terza gamba pubblica» (con export e consumi) per uscire dalla crisi, «che muta e prende forme diverse» perché «il rischio di contagio esiste, non è limitato alla Grecia» e si sta estendendo «dal debito sovrano al settore bancario». L’Ecofin teme effetti a catena dal caso Dexia. Il ministro delle Finanze tedesco Wolfgang Schà¤uble ha ammesso che a Berlino potrebbero riattivare le misure del 2008 per prevenire una crisi bancaria.

Tremonti ha spiegato «varie» reazioni dei tassi sui titoli di Stato sotto l’attacco degli speculatori e ha attribuito il migliore impatto della Spagna rispetto all’Italia «all’annuncio di nuove elezioni, che di per se è una prospettiva di cambiamento e quindi un’apertura al futuro». Sollecitato dai giornalisti a estendere il principio all’Italia, ha negato ogni collegamento. Ma a Roma le polemiche sono esplose, imponendo una sua ulteriore smentita anche per rassicurare Palazzo Chigi e nel Pdl. Il ministro dell’Economia ha polemizzato contro la cancelliera tedesca Angela Merkel e il presidente francese Nicolas Sarkozy per la loro «passeggiata a Deauville», in cui avrebbero ridimensionato il Fondo salva Stati (Efsf) dal trilione di dollari iniziale a 440 miliardi di euro effettivi. Il direttore dell’Economia, Vittorio Grilli, ha escluso l’aumento della dotazione dell’Efsf sollecitata da Stati Uniti e Regno Unito, preoccupati dall’estensione del contagio per il sempre rinviato salvataggio della Grecia (coinciso con un forte calo delle Borse europee). Il ministro delle Finanze greco, Evangelos Venizelos, ha detto che ad Atene hanno fondi per pagare stipendi e pensioni solo fino a metà  novembre. Il presidente uscente della Bce Trichet si è detto contrario che Efsf possa essere «rifinanziato dalla Bce». L’Ecofin ha anche definito regole di maggiore trasparenza per i derivati over the counter, utilizzati per attaccare i titoli di Stato dell’Eurozona.


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