Il lascito di Giuseppe Di Vittorio

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Il lascito politico e la memoria della figura e dell’opera di Giuseppe Di Vittorio costituiscono un patrimonio prezioso per il sindacato e per la sinistra italiana. La Cgil, che ha avuto l’onore di averlo quale segretario generale fino alla sua morte, ha promosso nel 1992 una Fondazione che porta il suo nome con lo scopo di favorire la conoscenza la divulgazione e l’approfondimento, oltre che della sua figura e della sua opera, anche della storia della Cgil e del movimento operaio italiano ed europeo.
Nel 2005, in occasione del Centenario della Cgil e del 50° anniversario della morte di Di Vittorio, hanno preso avvio le attività  di Casa Di Vittorio, presieduta dalla figlia Baldina, che ha sede in Cerignola e che la Cgil sostiene con impegno solidale sin dalla sua nascita. Questa importante struttura, che ha sottoscritto un protocollo di collaborazione con alcuni enti locali della Capitanata, si pone l’obbiettivo di dare concretezza a un percorso di memoria rivolto a un passato in cui la storia della Puglia è indissolubilmente legata a Di Vittorio e alle lotte bracciantili e, al tempo stesso, di valorizzare appieno le potenziali risorse nel territorio per favorire nuova cultura, creatività  e partecipazione in rapporto con la più vasta platea nazionale.
Cerignola e il suo territorio sono ricche di testimonianze importanti su Di Vittorio che vanno però raccolte e riordinate, pena la loro colpevole dispersione. Gli obiettivi che ci si è proposti sono ambiziosi; spaziano dalla realizzazione della raccolta dei materiali e della loro sistemazione museale, che oggi manca totalmente, alla ristrutturazione dello storico ma molto malconcio Palazzo Carmelo, del quale a tutt’oggi sono riutilizzabili solamente due piccole stanze, messo a disposizione dall’amministrazione comunale di Cerignola nel quale è la sede di Casa Di Vittorio e delle auspicabili attività  museali che rimangono pur tuttavia ancora da impostare e da realizzare. Spaziano dall’obbiettivo del recupero di documenti, scritti, mobili, strumenti, arredi e tantissimi altri oggetti che rischiano di divenire irrecuperabili nonché alla ristrutturazione del Murale, che viene segnalato anche dal vostro articolo del 28 ottobre di Michele Fumagallo, alla promozione di borse di studio fino al possibile recupero della masseria nella quale Di Vittorio ha lavorato da ragazzo e via elencando.
Come potete comprendere, si tratta di un copioso ma molto costoso elenco di obiettivi da realizzare che ci pone di fronte a costi ingentissimi da sostenere.
Sinora le giunte alternatesi alla guida del comune di Cerignola non hanno francamente brillato né nel riorganizzare quanto esiste in forme disperse nel loro territorio, né nel valorizzare appieno la memoria del loro illustre cittadino, salvo riproporre ciclicamente proposte demagogiche ogni qual volta le amministrazioni di destra si sono avvicendate alla guida del comune circa il trasferimento della salma di Peppino Di Vittorio dalla storica tomba del Pci, sita nel Cimitero del Verano in Roma, a quello del suo paese d’origine. Risorse utili a sostenere appieno i progetti elaborati non sono mai state stanziate, nemmeno in misura modesta, né dalla Regione Puglia né tanto dal Ministero dei Beni Culturali. La Regione e gli enti locali forniscono solo modesti sostegni economici, ovviamente graditi ma molto limitati, a Casa Di Vittorio per permetterle di sopravvivere, di svolgere alcune attività  culturali e tenere aperta, anche grazie al contributo della Cgil e delle sue strutture che non è assolutamente mai venuto meno, le ambiziose sfide che ci si è posti pur con la necessaria gradualità  e definendone in modo non velleitario l’elenco delle priorità .
A fronte di tale cimento impegnativo, oneroso e complesso, tutte le voci che si levano e i contributi che si raccolgono affinché il ricordo di Di Vittorio rimanga vivo sono importanti e non possono che risultare estremamente utili e graditi. Cordialmente.
* segretaria generale della Cgil
(L’articolo di Michele Fumagallo a cui si riferisce Susanna Camusso è a disposizione dei lettori sul sito www.ilmanifesto.it)


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