Nuova offerta per Sea e Serravalle in pista il fondo indiano Srei

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MILANO – Il futuro della Sea, la società  che gestisce gli aeroporti di Linate e Malpensa, si deciderà  sulla rotta Milano-Calcutta. A sorpresa, anche il fondo di investimento indiano Srei, un colosso da 9 miliardi di euro di patrimonio quotato alla Borsa di Londra, ha annunciato che parteciperà  alla gara che sta per essere indetta dal comune di Milano. Una operazione finanziaria che porterà  alla cessione di una quota tra il 20 e il 30 per cento degli aeroporti, oltre al 18,6% della Serravalle.
E sarà , come minimo, una partita a due, visto l’interessamento già  dichiarato da parte del fondo F2i, di cui è amministratore delegato dall’ex manager di Tim e Autostrade, Vito Gamberale. I manager del gruppo indiano nei giorni scorsi hanno scritto una lettera all’amministrazione guidato da Giuliano Pisapia in cui dichiarano il loro interessamento a una eventuale gara. Così come aveva fatto mercoledì scorso anche F2i. Di più: Gamberale per dimostrare il suo interessamento si è anche sbilanciato sulle cifre che è disponibile a sborsare: 145 milioni per il 18,6% di Serravalle e 235 milioni per il 20% di Sea.
La competizione verrà  aperta molto presto, già  nei primi giorni della prossima settimana. Come ha annunciato ieri l’assessore al Bilancio Bruno Tabacci. L’ex esponente Dc, poi Udc e ora nel terzo polo in quota all’Api di Francesco Rutelli ha un drammatico problema di conti da pareggiare: servono 340 milioni per evitare che Milano sfori il patto di stabilità , il che vorrebbe dire il “fallimento” del Comune. Per questo vende i gioielli di famiglia.
Il bando di gara potrebbe essere composito: «Accanto alla cessione congiunta del 18,6% di Serravalle e del 20% di Sea – ha spiegato ieri Tabacci – la giunta sta valutando la possibilità  di procedere alla cessione di una quota attorno al 30% di Sea sganciata da Serravalle in modo non solo che tutto si svolga in piena trasparenza, ma anche per avere un risultato migliore».
La presenza del fondo indiano Srei stempera in parte le polemiche dell’opposizione di centrodestra che ha accusato in questi giorni Tabacci di aver fatto un accordo sottobanco con il fondo guidato da Gamberale. Invece, se venisse messo in gara fino al 30 per cento di Sea, potrebbe tramontare il progetto di quotazione in Borsa degli aeroporti, visto che il sindaco Pisapia si è impegnato con la sua maggioranza a non scendere sotto il 51% del capitale e la quota di possesso del Comune è pari all’84,6%. Pisapia ha anche cercato di rassicurare l’ala sinistra del suo schieramento sul fatto che l’amministrazione non concedere ai fondi troppo poteri di veto in consiglio di amministrazione: «Chi fa un investimento importante ha diritto ad avere una rappresentanza ma siamo noi che poniamo le condizioni del bando: vogliamo un bando competitivo e un bando competitivo è quello che prospetta il maggior numero di offerte».


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