Ora i viceministri: Tabellini e Grilli i nomi per l’Economia

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ROMA — Quanti e dove? Alfano, Bersani e Casini ora attendono un segnale dal sottosegretario alla presidenza del Consiglio, Antonio Catricalà , per sbloccare le liste con i nomi dei tecnici di area o degli ex parlamentari destinati a completare la squadra del governo Monti. La pratica dei viceministri e dei sottosegretari, però, è complessa, tant’è che la loro nomina è stata rinviata al dopo fiducia. E se ad essere scelti saranno i tecnici puri, toccherà  anche ai funzionari di Camera e Senato che potrebbero avere il ruolo di ufficiali di collegamento tra un esecutivo di professori e la complessa macchina parlamentare: tra gli altri spicca il nome di Antonio Malaschini, l’ex segretario generale del Senato nominato da Marcello Pera, che però potrebbe rifiutare perché aspirava alla poltrona dei Rapporti con il Parlamento assegnata al ministro Piero Giarda. E allora, come vice, qui potrebbe essere chiamato Francesco D’Onofrio (ex senatore dell’Udc).
In queste ore, dunque, lavora un tavolo virtuale a tre — Bersani, Casini, Alfano — anche se a tutti è chiaro che alcune scelte sono di competenza di Mario Monti: per l’Economia, infatti, si parla con insistenza del rettore della Bocconi, Guido Tabellini. Ma anche del direttore generale del Tesoro, Vittorio Grilli, e del il capo di gabinetto di Tremonti, Vincenzo Fortunato, che però dovrebbero rimanere sulle loro poltrone strategiche di via XX Settembre. Delicata, poi, la scelta del vice del ministro Corrado Passera con delega alle telecomunicazioni: in lizza Zeno Zencovich, cui si attribuisce la redazione della legge Gasparri, Antonio Martusciello e Nicola D’Angelo nominati all’Agcom rispettivamente dal Pdl e dal Pd. Per le Infrastrutture gira il nome di Antonio Bargone, già  sottosegretario dalemiano con Prodi. Al Welfare non è escluso un coinvolgimento di Carlo Dell’Aringa (Università  Cattolica) o dell’ex braccio destro di Sergio D’Antoni ai vertici della Cisl, Luigi Cocilovo. Resta poi un punto interrogativo su Pietro Ichino, senatore del Pd che ieri ha parlato a lungo con il ministro Elsa Fornero. Per l’Interno sono quotati tre senatori ex prefetti — Serra, Lauro, De Sena — mentre alla Giustizia potrebbe spuntarla Michele Saponara (ex Csm in quota Pdl) o il capo del legislativo Augusta Iannini. Umberto Croppi, ex assessore alla Cultura di Alemanno potrebbe sbarcare ai Beni culturali. Ma per coprire tutte le commissioni, osserva il senatore Vizzini, «abbiamo suggerito a Monti di nominare 28 sottosegretari: altrimenti, in assenza del governo, basterà  un solo parlamentare per bloccare i lavori di commissione».


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