Edison, via al riassetto ma Tassara protesta

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MILANO – Edison e Delmi danno il via libera all’accordo per la spartizione di Foro Buonaparte e si preparano a incontrare la Consob per chiarire i dubbi dell’authority sull’operazione che attribuirà  ai francesi di Edf l’80% della società  trasferendo invece il controllo integrale di Edipower ai soci italiani di Delmi (A2a, Iren, Sel, Dolomiti energia e Mediobanca). Il presidente della Commissione, Giuseppe Vegas, ha acceso un faro sul prezzo (0,84 euro) pagato da Parigi per salire all’80% del capitale, e sulla valutazione delle centrali termoelettriche e a carbone girate ai soci italiani. Concentrando in particolare la sua attenzione sul contratto di fornitura di gas che legherà  per cinque anni Edison ed Edipower per capire quanto questo passaggio possa influire sul prezzo dell’Opa su Foro Buonaparte.
«Mi pare che le minoranze siano state rispettate – ha detto ieri Graziano Tarantini, presidente del consiglio di sorveglianza di A2a –. Comunque i nostri legali saranno in Consob già  domani (oggi per chi legge, ndr), poi deciderà  l’autorità ». «Stiamo preparando il nostro parere vincolante sull’operazione – ha confermato Gian Maria Gros Pietro a nome dei tre consiglieri indipendenti di Edison –. I soci sono tutti uguali e il nostro interesse è valorizzare le azioni». Non sembra dello stesso parere la Carlo Tassara, holding del finanziere franco-polacco Romain Zaleski che ha in portafoglio il 10% del gruppo energetico. Mario Cocchi, ad dell’azienda e consigliere pure di A2a, si è astenuto ieri nel cda della municipalizzata che ha dato l’ok all’intesa conferendo al presidente Giuliano Zuccoli e al dg Renato Ravanelli il mandato per stilare l’accordo definitivo entro fine gennaio prolungando prima fino al 15 febbraio i patti con Parigi in scadenza oggi. Cocchi si sarebbe lamentato per la «carenza di informativa» sull’operazione. Un malessere comprensivo, visto che un’Opa a 0,84 euro su Edison (valore identico alla media dei prezzi in Borsa negli ultimi mesi, e vicinissimo agli 0,818 di ieri) costringerebbe Tassara a contabilizzare 340 milioni di perdita.
Il rappresentante di Zaleski dà  voce ai dubbi del mercato: Delmi in effetti ha girato a Edf la sua quota in Edison a un prezzo molto inferiore agli 1,5 euro ad azione cui l’aveva in portafoglio, consentendo così a Parigi di chiudere il cerchio con un’offerta pubblica d’acquisto “low cost” a 0,84 euro ad azione. A2a e soci, a conti fatti, dovranno contabilizzare a bilancio una minusvalenza vicina agli 800 milioni. È, come ovvio, un sacrificio pesante. Ma compensato – dice un socio di minoranza – dal prezzo che verrà  pagato da Delmi per Edipower, inferiore di un terzo rispetto al patrimonio netto. Questo valore – spiega una nota congiunta delle parti, richiesta proprio dalla Consob – «è frutto di un negoziato che ha preso a riferimento la parte alta del prezzo concordato Edf e Alpiq per il passaggio del 20% dell’ex genco Enel ai francesi». Edison, infine, ha rinviato ogni decisione sul possibile aumento di capitale da 1,3 miliardi, preannunciando per gennaio un nuovo quesito a Consob sull’Opa.


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