Multata Apple, a Babbo morto

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La connessione è più veloce del solito. La Apple Italia, nelle sue tre società  rappresentanti, viene multata per complessivi 900.000 euro dall’Antitrust con l’accusa di pratiche commerciali scorrette a danno dei consumatori. Solo che tutto questo avviene il giorno dopo Natale, quando l’azienda ha fatto il pieno di vendite, re nell’unico settore che sembra non conoscere crisi dei consumi. E siccome una connessione tira l’altra, diciamo pure che l’esordio di Giovanni Pitruzzella a capo dell’Antitrust avviene sotto una polvere di stelle. Vero è che l’istruttoria, avviata dal predecessore, è stata chiusa con un tempismo commercialmente sospetto; ma Pitruzzella rilancia in un’intervista a Repubblica Tv per dire che la multa doveva essere più salata. Le regole non ci sono ancora e toccherà  al parlamento cambiarle, aggiunge. L’onore è salvo?
Per la Apple, si tratta di due multe che l’azienda si pagherà  vendendo circa 12.000 iPad in più. Niente di grave per i conti, pesante per l’immagine della Mela che tuttavia può contare tradizionalmente su clienti più emotivi che razionali. Per arrivare alla doppia multa, l’Antitrust ha stabilito sia la non piena applicazione ai consumatori da parte delle società  di Apple operanti in Italia della garanzia legale biennale a carico del venditore, sia l’esistenza di informazioni poco chiare sulla copertura dei servizi di assistenza aggiuntiva a pagamento offerti da Apple ai consumatori. Insomma, per l’accusa l’azienda è stata poco trasparente nell’informare i clienti, in particolare sulla garanzia dei suoi prodotti, estensibile a pagamento anche quando non sarebbe servito.
Secondo quanto ricostruito dagli uffici dell’Antitrust nell’ambito di un’indagine aperta nello scorso maggio, anche alla luce di numerose segnalazioni arrivate dai consumatori e da alcune associazioni, le tre società  del gruppo, Apple Sales International, Apple Italia e Apple Retail Italia hanno messo in atto due distinte pratiche commerciali scorrette: in primo luogo, presso i propri punti vendita e sui siti internet, sia al momento dell’acquisto che al momento della richiesta di assistenza, non informavano in modo adeguato i consumatori sui diritti di assistenza gratuita biennale previsti dal Codice del Consumo, ostacolando l’esercizio degli stessi e limitandosi a riconoscere la garanzia convenzionale del produttore di un anno. In seconda battuta, le informazioni date su natura, contenuto e durata dei servizi di assistenza aggiuntivi a pagamento AppleCare Protection Plan, unite ai mancati chiarimenti sull’esistenza della garanzia legale biennale, erano tali da indurre i consumatori a sottoscrivere un contratto aggiuntivo in cui la copertura del servizio a pagamento si sovrappone alla garanzia legale gratuita prevista dal Codice del Consumo.
L’Antitrust ha fatto scattare due sanzioni: di 400.000 euro per la prima pratica, con l’Autorità  che ha tenuto conto delle modifiche adottate dal gruppo, di 500.000 per la seconda. Le società , oltre a cessare le pratiche e comunicare all’Autorità  le misure assunte per ottemperare al provvedimento, dovranno pubblicare un estratto della delibera dell’Antitrust sul sito www.apple.com in modo da informare i consumatori. Apple Sales International, infine, entro 90 giorni, dovrà  adeguare le confezioni di vendita dei servizi AppleCare Protection Plan, inserendo l’indicazione sulla esistenza e durata biennale della garanzia di conformità  nonché indicando correttamente la durata del periodo di assistenza con riferimento alla scadenza della garanzia legale di conformità . 
«Valutiamo azioni legali e risarcitorie in favore di chi ha subito danni dai comportamenti illegittimi di Apple», compresa «la possibilità  di intentare una vera e propria class action contro il colosso dell’informatica», ha fatto sapere il Codacons, l’associazione dei consumatori.


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