Nuovi aumenti, a gennaio 53 euro in più per luce e gas

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MILANO – Non bastava l’Ici e il caro benzina. Da gennaio aumenteranno anche le tariffe di luce e gas, il che per le famiglie italiane secondo le stime di Nomisma si tradurrà  in una nuova stangata di 53 euro all’anno. «Con l’anno nuovo le tariffe elettriche dovrebbero salire del 4,8%, con un aumento di 0,8 centesimi per chilowattora – spiega Davide Tabarelli, esperto tariffario di Nomisma Energia – questo significa che una famiglia tipo che consuma 2.400 chilowattora all’anno, spenderà  21,5 euro in più». Stesso discorso anche per il gas, il cui prezzo a gennaio salirà  del 2,7%, o 2,3 centesimi per ogni metro cubo. «Le famiglie italiane consumano in media 1.400 metri cubi di gas all’anno – prosegue Tabarelli – il che significa che nel 2012 dovranno spendere circa 32 euro in più». 
L’incremento delle tariffe è direttamente collegato all’aumento del prezzo del petrolio, le cui quotazioni negli ultimi mesi sono salite a quota 110 dollari al barile. Secondo l’esperto di Nomisma, «anche i maggiori costi legati alle fonti rinnovabili e ai prezzi di trasmissione» hanno inciso sul rincaro di luce e gas. Fatto sta che l’amento del costo del greggio è un vero salasso per le tasche degli italiani. «Dopo la stangata sui prezzi della benzina, che l’hanno spinta nei distributori italiani ai massimi d’Europa – aggiunge Tabarelli, – ora tocca a luce e gas». Se le previsioni di Nomisma Energia trovassero conferma nell’aggiornamento tariffario dell’Autority per l’Energia atteso entro fine mese, sarebbe il quinto aumento consecutivo per il gas e il terzo rincaro delle bollette elettriche in un anno. Va detto che se le stime sugli incrementi del gas sono automatiche, quelle per la luce sono più difficili di calcolare con esattezza. Tuttavia Nomisma prevede un «sensibile rincaro, legato ai maggiori costi di generazione elettrica sulla borsa, sommati al forte incremento degli oneri per finanziare i pannelli fotovoltaici e l’aumento per il costi di trasporto dell’elettricità ». Come se non bastasse, il caro energia, si ripercuoterà  sui prezzi dei beni, a cominciare da quelli alimentari. «L’aumento della spesa energetica in un momento di crisi ha un doppio effetto negativo – sottolinea la Coldiretti – perché riduce il potere di acquisto dei cittadini e fa salire anche i costi delle imprese» a cominciare dall’industria agroalimentare, che negli ultimi 12 mesi ha registrato un aumento delle sue bollette di 250 milioni.


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