Fmi: bene l’Italia, ma l’Europa la aiuti
BRUXELLES – Proprio quando sembrava che i mercati volessero dare un po’ di respiro all’euro, una doccia fredda targata Fmi si è abbattuta sui ministri delle finanze europei riuniti a Lussemburgo per l’Eurogruppo per i negoziati sul nuovo trattato (“fiscal compact”). Da Washington, il Fondo Monetario Internazionale ha reso note le nuove previsioni economiche che vedono per il 2012 l’eurozona in piena recessione, trascinata dall’Italia e dalla Spagna. «L’Unione Europea resta l’epicentro della crisi e il resto del mondo e’ sempre piu’ a rischio di contagio» ha spiegato il capo economista dell’Fmi, Olivier Blanchard. Per uscire dal tunnel, che è provocato «da una crisi di fiducia», il Fondo raccomanda un netto rafforzamento del «firewall», cioè di quegli strumenti che possono mettere al sicuro i debiti sovrani dall’assalto dei mercati. Sono gli stessi concetti espressi lunedì dalla direttrice del Fmi, Christine Lagarde, e sollecitati con insistenza da molti di capi di governo europei ma bloccati, per ora, dalla Germania.
Le previsioni rese note ieri vedono per il 2012 l’eurozona in recessione, con un Pil che segna un meno 0,5 per cento: un taglio di 1,6 punti rispetto alle previsioni di settembre. A guidare la corsa al ribasso sono l’Italia, che registra una perdita di ricchezza pari al 2,2 per cento, e la Spagna, con un meno 1,7 per cento. Ma anche Francia e Germania, i due motori economici dell’Europa, sono in stagnazione con una crescita economica rispettivamente dello 0,2 e 0,3 per cento. Le valutazioni pessimistiche di Washington sono state ieri parzialmente confermate dal commissario europeo agli affari economici, Olli Rehn, secondo cui «molti fattori ci fanno pensare ad una moderata recessione almeno nella prima metà del 2012».
Per quanto riguarda l’Italia, il Fondo monetario mostra grande apprezzamento per l’operato del governo Monti che ieri ha incassato anche la firma del decreto liberalizzazioni da parte del Quirinale. Ma per il Fondo il Paese ha bisogno anche di un quadro di solidarietà europea «al di là di quello che può fare da sola». Carlo Cottarelli, direttore del dipartimento per le questioni di bilancio, ha spiegato che «L’Italia ha tre cose che deve fare. La prima è l’aggiustamento di bilancio, che già sta facendo a giusta velocità , con l’avanzo primario che migliorerà di oltre il 3 punti percentuali del Pil quest’anno. La seconda cosa sono le riforme strutturali, che l’Italia sta facendo, come mostrano le misure di liberalizzazione proposte dal premier Mario Monti. La terza cosa va la di là di quello che Italia può fare da sola, ed è la necessità di un firewall dell’Europa piu’ grande». Il Fondo, in particolare, elogia la riforma italiana del sistema pensionistico, che rappresenta «la migliore performance tra le economie avanzate».
Comunque, secondo gli economisti di Washington, i Paesi impegnati in un serio riaggiustamento dei conti pubblici, dovrebbero avere accesso a finanziamenti dei debiti a tassi accettabili. Per questo, occorre un potenziamento e una maggiore flessibilità del fondo salva Stati, combinando l’azione del Efsf e del nuovo Esm. Secondo il Fmi, occorrono almeno ancora cinquecento miliardi di euro per disporre di una capacità di intervento in grado di tranquillizzare i mercati. Infine, nel suo rapporto, il Fondo monetario avverte che i Paesi con finanze pubbliche meno degradate dovrebbero rallentare il processo di risanamento per evitare di prolungare la spirale della recessione economica.
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