“A Courmayeur pausa sci anche da 200 euro”

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TORINO – Altro che vin brulè per riscaldarsi. Nei bar e nelle baite di Courmayeur si sorseggia anche champagne. Già . Una bottiglia di bollicine francesi, accompagnata da qualche piatto. Alla fine per lo spuntino, tra una pista e l’altra, si pagano 200 euro. È l’altra Italia, quella dei nababbi che non conoscono la crisi e per il weekend di Carnevale si possono permettere stravizi. Il tutto con regolare scontrino. Un pezzo di Paese che emerge dal racconto degli 007 dell’Agenzia delle Entrate che hanno partecipato al blitz di sabato a Courmayeur, inforcando gli sci per andare a scovare gli evasori in alta quota ai piedi del Monte Bianco.
Le operazioni degli ispettori, arrivati in bus per non intasare di auto il paese, sono terminate all’alba di domenica per dare un’occhiata alla movida. Ieri gli occhi del fisco erano spariti, ma i commercianti erano alle prese con i commercialisti per recuperare i documenti richiesti entro domani. Problemi? «Nessuno, la nostra preoccupazione era che i commercianti non collaborassero, invece sono stati gentilissimi», dice uno degli uomini. I controlli erano nell’aria, ma molti titolari di bar, ristoranti e negozi sono stati presi in contropiede. E soprattutto «i locali sembravano un po’ sguarniti di personale nonostante la ressa dei clienti e il gran pienone del fine settimana», racconta un altro funzionario. Oltre alla verifica scontrini, gli 007 hanno passato ai raggi X anche la situazione dei dipendenti.
I 60 funzionari impegnati nel blitz hanno passato la domenica negli uffici di Aosta per tirare le somme. Oggi usciranno i primi dati. «I controlli realizzati a Courmayeur sono stati la prova di una grande professionalità  da parte dei nostri uomini», dice Carmelo Rau, direttore delle sede dell’Agenzia in Valle d’Aosta. «Tutto si è svolto nella massima tranquillità  e senza tensioni, non siamo andati alla chetichella, abbiamo raccolto informazioni alla luce del sole, in borghese per non dare fastidio ai turisti», aggiunge. Il metodo? Avere una giornata tipo di incassi come metro di paragone con quella di periodi simili. «Le entrate di ieri sono state le stesse del sabato di Carnevale dello scorso anno – dice Claudio Magenta, proprietario del negozio di abbigliamento Guichardaz – siamo abituati a fare scontrini, un tempo, per timore dei controlli, ora perché se incassi in nero non sapresti come pagare i fornitori, che non sgarrano di un centesimo».


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