Ferrandelli dribbla i sospetti “I voti degli immigrati a Faraone niente inciuci col governatore”

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PALERMO – «Ha visto? Quel che dicevo si è avverato».
Adesso tutti conoscono di che pasta è fatto Fabrizio Ferrandelli.
«Sempre tra la gente. Notte e giorno. Io non mi stanco, non mi smonto, non deludo. Lavoro con la passione e sto al fianco degli ultimi nel disagio sociale che allaga questa città ».
Ogni piazza è buona per vederla al lavoro.
«Disoccupati organizzati, commercianti, senza casa, senza niente. Ai figli della strada gli troviamo una scuola dove trascorrere almeno il mattino, ai giovani un po’ di lavoro. Tutto col volontariato, con la rete civica dei movimenti».
Ma lei si sente di destra o di sinistra? Sta col nuovo o sta col vecchio?
«Io sono di sinistra».
Di sinistra ma piuttosto comprensivo verso Lombardo e il suo potere segnato dal clientelismo.
«Io con Lombardo non ho fatto inciuci, non ho chiesto voti, non mi ha dato appoggio». 
L’ala del Pd che appoggia lei, appoggia Lombardo.
«Loro, io no».
Ammetterà  che lei ha un grande fascio di supporters: dall’ex democristiano Cardinale all’ex diessino Cracolici e Lumia.
«Onoratissimo. Però aggiunga anche Sonia Alfano e Crocetta. Come li rubrica loro?».
La sua posizione politica non rischia di essere confusa? I suoi “tutori” non la stanno già  chiamando?
“È la prima riunione dopo il voto, diamine! Hanno sostenuto la mia scelta. Ma sono stato io a indicare la strada, io a decidere di disobbedire a Leoluca Orlando. Mi aveva chiesto di fare un passo indietro. Ne ho fatto uno in avanti».
L’ambizione non le manca.
«Direi il falso se negassi. Vedevo la poltrona dove era seduto Cammarata, la poltrona del sindaco, e certo immaginavo che un giorno avrei potuto agguantarla».
Da quanto tempo inquadrava nel suo teleobiettivo la poltrona di sindaco?
«Quattro anni. Il tempo che mi separa dall’elezione a consigliere comunale. Non era un’ossessione ma una speranza».
Ha 31 anni, ci pensava che ne aveva 27.
«A quindici anni ho iniziato con la politica. Faccio politica da più tempo di Rita Borsellino, se permette».
Borsellino è amareggiata per l’aggressività  che ha mostrato in campagna elettorale, i sostegni di cui si è fatto forte, i veleni che ha sparso.
«Io? Io spargo veleni?».
L’ha accusata di godere dei voti di Saverio Romano.
«Del suo partito, sì. Il Pid».
Ma lei ha preso anche la preferenza degli immigrati intruppati davanti ai gazebo?
«Quelli hanno votato Faraone. Chieda a lui».
Hanno votato anche Ferrandelli.
«Ho vinto nei quartieri popolari. Ovunque».
Come è riuscito a organizzare così bene il voto?
«Adesso ci stupiamo che siano andati a votare in trentamila? Mi devo scusare se c’è stata una risposta di popolo?».
Risposta di popolo e di autobus, i vettori del nuovo.
«Falso, falsissimo. Vorrei che si comprendesse il mio desiderio: unire il centrosinistra, vedere a fianco a me tutto lo schieramento, Orlando compreso». 
Vorrebbe tutti.
«Tutti tutti, sì».
Lombardo pure festeggia e non esclude che diecimila dei trentamila votanti non siano elettori del centrosinistra.
«E dalli con Lombardo!». 
Di Pietro non la espellerà  più dal partito?
«Resto ancora in attesa. Ma non è il momento di fare polemiche».
Intanto aspettiamo il riconteggio.
«Contino e ricontino. La verifica mi ha intanto portato altri cinque voti».
Lei è disinvolto. Carica tutti sulla sua auto: di qua, di là .
«Apro a tutti, ma per indicare un nuovo progetto comune».
Ha iniziato la carriera con gli umanisti?
«Col movimento umanista, sì. Un’esperienza che mi ha arricchito».
Una esperienza qua e una là .
«Fui con Rita Borsellino a sostenerla durante la campagna delle scorse regionali. E con l’Italia dei Valori non ho certo sfigurato da capogruppo».
Anni 31. Coniugato. In politica da 15 anni. Lo stipendio chi glielo dà ?
«Sono consigliere comunale: 1700 euro al mese».


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