MAFAI, L’ULTIMO SALUTO “GRAZIE PER LA PASSIONE”

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Dolce di cuore e forte di testa: così era Miriam Mafai per chi la conoscevae così l’hanno ricordata tutti gli amici, i politici, i colleghi di lavoro, i familiari che ieri mattina hanno partecipato alla sua commemorazione a Roma, in Campidoglio. «Una giovane ragazzina di 86 anni» l’ha definita Franco Marcoaldi, «una signora romantica» ha detto la figlia Sara Scalia, che ha parlato per prima nell’affollatissima Sala della Protomoteca, accanto al feretro appoggiato su un drappo rosso e incorniciato dai cuscini di fiori (sul fondo c’era la corona del Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, che ha reso omaggio all’amica martedì nella Camera Ardente). «Ogni volta che salivamo su per via Dandolo, la strada che va verso casa – ha aggiunto Sara – mamma mi chiedeva di andare piano: “Voglio ammirare il profilo dei Castelli; mio padre si fermava spesso in questo punto per dipingere i tetti rossi della città “, aggiungeva sempre». Un ricordo privato, un piccolo, emozionato racconto, questo ha fatto Sara per la madre, aggiungendo: «Aveva iniziato a scrivere un’autobiografia; il primo capitolo doveva intitolarsi “Mio padre aveva un atlante”. Un libro in cui voleva ricordare la passione che lei e i suoi genitori avevano per i viaggi. Passione che ha trasmesso anche a noi. Amava moltissimo la Turchia e molto prima che diventasse una moda abbiamo conosciuto il profumo del cous cous o del kefir, che è come lo yogurt».

C’erano i suoi direttori, Eugenio Scalfari e Ezio Mauro. C’erano Giuliano Amato, Anna Finocchiaro, Mario Pirani, Livia Turco, Walter Veltroni, Furio Colombo, Claudio Petruccioli, Emma Bonino, Emanuele Macaluso, Enrico Mentana, Valentino Parlato, Antonio Di Bella… Di lato, accanto alla bara, c’era la famiglia: i figli, i nipoti, i pronipoti (le amatissime gemelle), le sorelle. «Per tanto tempo ho pensato che mia madre fosse una donna assai severa» ha detto Luciano, il figlio «Era severa, sì, ma anche giusta. E allora siamo diventati dei veri amici. Un rapporto inconsueto tra madre e figlio, ma è stato così». Claudia Mancina, docente di Etica all’Università  la Sapienza, ha parlato della Mafai politica, della sua vicinanza al Pci: «Un partito nel quale ha militato con passione ma verso cui non aveva rimpianti, spiegando il suo distacco nel libro freddo, ma pieno d’amore Botteghe oscure addio ». Anche la Camera ha reso onore alla memoria dell’indimenticabile firma de la Repubblica, osservando un minuto di silenzio. «È stata una delle più importanti personalità  femminili del paese», ha sottolineato il presidente Gianfranco Fini. Le ceneri di Miriam Mafai saranno tumulate nel cimitero Acattolico, alla Piramide. «Chi vuole potrà  andarla a salutare lì» è stato l’invito dei figli a conclusione della cerimonia.

E con una mail ( unastradapermiriam@gmail.com) e una pagina facebook Maria Pia Ercolini, leader del progetto “Toponomastica al femminile” ha già  lanciato la campagna per intitolare un viale della romana Villa Pamphilj alla grande giornalista scomparsa, che dalle sue finestre vedeva lo storico parco.


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