Sarkozy si affida agli indecisi “Domenica avrete una sorpresa”

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PARIGI – Sono l’ultima speranza della destra, il serbatoio di voti che almeno in teoria può cambiare fisionomia al primo turno di domenica: gli indecisi e gli astensionisti sono corteggiatissimi nelle ultime ore di campagna. Fra chi andrà  alle urne, quasi un quarto (il 23%) dice di non essere ancora sicuro della propria scelta e di poter cambiare idea. Un fenomeno ormai corrente: da una quindicina d’anni, il numero degli incerti resta molto alto anche a ridosso del voto. E anche questo elemento spinge i candidati a non togliere mai il piede dall’acceleratore, a continuare la loro maratona di comizi, interventi radio- televisivi, visite più o meno improvvisate in piccoli e grandi centri.
È soprattutto il campo moderato a puntare la carte sugli indecisi, malgrado la prudenza dei politologi, per i quali è difficile dire se questa fetta dell’elettorato possa davvero modificare gli equilibri fra i principali candidati oppure ripartirsi in maniera omogenea. Diverso, invece, il caso degli astensionisti, calcolati al 26 per cento in alcuni sondaggi ma dati anche sopra il 30 per cento in altri. A temere un basso tasso di partecipazione è soprattutto Franà§ois Hollande, perché fra chi diserta le urne ci sono soprattutto i giovani e si sa che l’elettorato più maturo tende piuttosto a votare a destra.
La campagna elettorale si chiude stasera (Nicolas Sarkozy sarà  a Nizza, una delle città  più fedeli alla destra) e sono attesi anche gli ultimi sondaggi. I movimenti sono minimi, ma osservati con la lente d’ingrandimento dagli staff dei maggiori candidati.
Si cerca di sapere chi arriverà  in testa e soprattutto quale sarà  il rapporto di forze destra-sinistra: se quest’ultima arrivasse domenica al 45-46 per cento, come dicono molte indagini demoscopiche, Hollande sarebbe quasi certo di vincere al ballottaggio del 6 maggio. Ma non siamo ancora a quel punto e Sarkozy, indomito combattente, continua a promettere ai giornalisti «una sorpresa», mentre i suoi cercano di darsi coraggio come possono, dicendosi che la gente non dice di voler votare Sarkozy, un po’ come succedeva da noi con la Dc.
Dietro i due favoriti la lotta per il terzo posto sembra volgere in favore di Marine Le Pen, data davanti al “rosso” Jean-Luc Mélenchon. La leader del Fronte nazionale, in campagna da più di un anno, è riuscita a non perdere elettori, malgrado l’offensiva di Sarkozy sull’immigrazione e sull’Europa di Schengen, due dei temi favoriti dell’estrema destra. Marine Le Pen (sostenuta a spada tratta da Brigitte Bardot) spera di ottenere un risultato migliore di quello raggiunto dal padre nel 2002 (16,86%), ma stavolta non basterà  per andare al ballottaggio: Hollande e Sarkozy sono nettamente staccati dagli altri otto candidati.
Sapremo domenica sera se i sondaggi hanno visto giusto, ma anche le proiezioni e gli exit poll sono oggetto di polemica. Siti belgi e svizzeri francofoni hanno già  annunciato che pubblicheranno i primi dati nel pomeriggio, come già  fecero nel 2007. I francesi, in teoria, non possono pubblicare niente fino alla chiusura dei seggi, alle 20, ma Libération e altri sembrano pronti a violare una legge ormai desueta. Anche questa ipotesi è stata oggetto ieri di un battibecco a distanza: Sarkozy ha detto che non sarebbe scioccato, Hollande ha replicato chiedendo severità . La procura parigina ha annunciato che in caso di violazione della legge i procedimenti penali saranno aperti immediatamente.


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